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Posted 2 febbraio 2010 by Mimmo Domenico Mancini in News
 
 

Protocollo di KYOTO: il bosco ci darà 80 mila euro l’anno


Molti comuni, tra cui ad esempio GALLO MATESE, stanno facendo cassa mediante il protocollo di KYOTO, riservando parte dei propri boschi alla produzione di ossigeno e obbligandosi a non abbatterli. Credo sia una buona iniziativa ed invito l’amministrazione di Rionero a verificarne la concreta fattibilità. Allego inoltre… uno dei tanti articoli che ben rappresentano l’idea.

SASSO DI CASTALDA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE AVRÀ ANCHE BENEFICI ECONOMICI
Il primo comune lucano che applica l’intesa di Kyoto
Mille ettari di bosco nel progetto di ricostruzione Il piano prevede il rifacimento Il bosco comunale sarà delle foreste e affidato ad una società che immagazzinamento di CO2 in in un anno dovrà arrivare al forma di carbonio nel legname certificato di «bonatenenza»

• SASSO DI CASTALDA. Sasso di Castalda sarà il primo comune lucano a mettere a frutto il protocollo di Kyoto attraverso la certificazione Pefc e i crediti di carbonio.
Questi riguarderanno circa 1000 ettari di bosco di alto fusto che sono stati inseriti nel progetto di finanziamento della ricostruzione di foreste e immagazzinamento di anidride carbonica, sotto forma di carbonio, nel legname.
L’iniziativa consiste nell’ «af fidare» il bosco alla società «Bio for Energy» che si è aggiudicata la gara internazionale e dovrà arrivare nell’arco di un anno alla certificazione (a validità internazionale) di manutenzione e «bonatenenza» del bosco comunale.
Questa importante certificazione aumenterà il pregio del legname e consentirà successivamente di accedere ai crediti di carbonio, un mercato in forte crescita.
«La società – spiega il sindaco della cittadina Rocco Perrone- andrà a garantire la guardiania e la manutenzione del bosco con una squadra di operai, nonché la regolare attuazione del piano di azio ne forestale. Tutto questo fornendo al Comune un canone annuale di 63 mila euro, utilizzabile nel bilancio corrente, e il 28 per cento di quanto si ricaverà sul mercato dai crediti di carbonio. Nel complesso il bosco ci darà circa 80 mila euro l’anno, oltre ad una squadra di lavoro e opportunità occupazionali».
Il piano di azione forestale verrà effettuato infatti attraverso le ditte boschive locali. Due degli obiettivi interni che l’iniziativa consentirà di raggiungere sono: un sistema costante di antincendio e una regolare sorveglianza su potenziali furti.
In un’ottica collettiva invece il vantaggio sarà l’incremento del pregio del legname da opera e la messa a frutto di materiale gestito secondo canoni ecologici.
Tutti gli usi civici del bosco di sasso di Castalda continueranno comunque ad essere garantiti: i cittadini potranno raccogliere il legnatico a secco, i funghi e qualsiasi altro frutto del sottobosco e potranno praticare attività ludico e sportive avvalendosi della presenza e dell’esperienza della squadra di operai.

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Mimmo Domenico Mancini

 
la vita non si misura da quanti respiri facciamo, ...... ma dai momenti che ci tolgono il respiro.