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Posted 5 aprile 2010 by Giuseppe Fioritto in Associazioni
 
 

Perchè spostare il monumento all’emigrante e a don Antonio


L’ associazione don Antonio Fioritto nacque con l’intendo di salvaguardare il ricordo di un periodo della storia del nostro paese :
L’EMIGRAZIONE,iniziata con l’avvento della rivoluzione industriale e che per intensità e violenza potè essere paragonata ad una vera rivoluzione sociale,
L’AZIONE continua e caparbia di un prete che, da vero padre dei figli della sua parrocchia, comprese l’importanza di non disperdere nella vastità del mondo il senso di appartenenza che aveva permesso alla nostra comunità di preservare nei secoli e nonostante la distruzione della guerra la propria identità.
Per questo , come primo atto dell’ associazione,  nella consapevolezza che non si sarebbe potuto rinnovare l’azione di don Antonio, assieme al desiderio dei nostri emigranti si decise di realizzare un monumento che ricordasse la figura del prete e dell’emigrante.
Il posto , su cui collocare l’opera, fu successivamente scelto in base alle richieste della amministrazione comunale del tempo e dal fatto che don Antonio nei suoi appunti di guerra, nel momento della distruzione del paese, volle rivolgere alle nostre montagne la preghiera di fortificare l’animo dei rionesi e di lenirne il dolore e la disperzione.

Alla base del monumento è riportata una frase di J.F.K. che così dice e docet:

UN POPOLO SI RIVELA GRAZIE AGLI UOMINI CHE PRODUCE MA ANCHE GRAZIE A QUELLI CHE ONORA E A GLI UOMINI CHE RICORDA

E’ arrivato il tempo di salguardare l’identità del nostro popolo così sentita dai nostri avi e così amata e valutata da don Antonio:
Infatti mai come oggi questa identità ed il senso di appartenenza alla comunità stà subendo un grave attacco dalla indifferenza resa sempre più forte e predominante dal persistente ma illusorio tentativo di salvaguardare se stessi e la propria famiglia dal nulla.

Se ridaremo il giusto valore al monumento, se risentiremo in esso palpitare l’anima di Rionero , se ci identificheremo nella storia che ci racconta solo allora i nostri cuori potranno tornare a commuoversi nel ricordo di tutti coloro che per amore di questo paese ad esso donarono gli anni migliori se non addirittura la vita stessa. 

 Estrapolato da una magnifica preghiera di Benedetto XVI  durante la celebrazione di questo venerdì santo: “……Libera la nostra intelligenza dalla pretesa, sbagliata e un poco ridicola, di poter dominare il mistero che ci circonda da ogni parte.Libera la nostra volontà dalla presunzione, altrettanto ingenua e infondata, di poter costruire da soli la nostra felicità e il senso della nostra vita.Rendi penetrante e sincero il nostro occhio interiore, in modo di riconoscere, senza ipocrisie, il male che è dentro di noi……”.

PORTIAMO IL MONUMENTO IN PIAZZA , LA PIAZZA CHE E’ IL PUNTO DI INCONTRO DELLA CITTADINANZA RIPRENDA AD ESSERE IL PUNTO DI INCONTRO DELLA COMUNITA’ RISCALDATA E CEMENTATA DAL RICORDO DELLE PERSONE CHE NON CI SONO PIU’ MA CHE DI QUESTO PAESE FURONO SONO E SARANNO LE FONDAMENTA MIGLIORI.

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Giuseppe Fioritto