Perchè spostare il monumento all’emigrante e a don Antonio
L’ associazione don Antonio Fioritto nacque con l’intendo di salvaguardare il ricordo di un periodo della storia del nostro paese :
L’EMIGRAZIONE,iniziata con l’avvento della rivoluzione industriale e che per intensità e violenza potè essere paragonata ad una vera rivoluzione sociale,
L’AZIONE continua e caparbia di un prete che, da vero padre dei figli della sua parrocchia, comprese l’importanza di non disperdere nella vastità del mondo il senso di appartenenza che aveva permesso alla nostra comunità di preservare nei secoli e nonostante la distruzione della guerra la propria identità.
Per questo , come primo atto dell’ associazione, nella consapevolezza che non si sarebbe potuto rinnovare l’azione di don Antonio, assieme al desiderio dei nostri emigranti si decise di realizzare un monumento che ricordasse la figura del prete e dell’emigrante.
Il posto , su cui collocare l’opera, fu successivamente scelto in base alle richieste della amministrazione comunale del tempo e dal fatto che don Antonio nei suoi appunti di guerra, nel momento della distruzione del paese, volle rivolgere alle nostre montagne la preghiera di fortificare l’animo dei rionesi e di lenirne il dolore e la disperzione.
Alla base del monumento è riportata una frase di J.F.K. che così dice e docet:
UN POPOLO SI RIVELA GRAZIE AGLI UOMINI CHE PRODUCE MA ANCHE GRAZIE A QUELLI CHE ONORA E A GLI UOMINI CHE RICORDA
E’ arrivato il tempo di salguardare l’identità del nostro popolo così sentita dai nostri avi e così amata e valutata da don Antonio:
Infatti mai come oggi questa identità ed il senso di appartenenza alla comunità stà subendo un grave attacco dalla indifferenza resa sempre più forte e predominante dal persistente ma illusorio tentativo di salvaguardare se stessi e la propria famiglia dal nulla.
Se ridaremo il giusto valore al monumento, se risentiremo in esso palpitare l’anima di Rionero , se ci identificheremo nella storia che ci racconta solo allora i nostri cuori potranno tornare a commuoversi nel ricordo di tutti coloro che per amore di questo paese ad esso donarono gli anni migliori se non addirittura la vita stessa.
Estrapolato da una magnifica preghiera di Benedetto XVI durante la celebrazione di questo venerdì santo: “……Libera la nostra intelligenza dalla pretesa, sbagliata e un poco ridicola, di poter dominare il mistero che ci circonda da ogni parte.Libera la nostra volontà dalla presunzione, altrettanto ingenua e infondata, di poter costruire da soli la nostra felicità e il senso della nostra vita.Rendi penetrante e sincero il nostro occhio interiore, in modo di riconoscere, senza ipocrisie, il male che è dentro di noi……”.
PORTIAMO IL MONUMENTO IN PIAZZA , LA PIAZZA CHE E’ IL PUNTO DI INCONTRO DELLA CITTADINANZA RIPRENDA AD ESSERE IL PUNTO DI INCONTRO DELLA COMUNITA’ RISCALDATA E CEMENTATA DAL RICORDO DELLE PERSONE CHE NON CI SONO PIU’ MA CHE DI QUESTO PAESE FURONO SONO E SARANNO LE FONDAMENTA MIGLIORI.
sono d'accordo paolo, il mio termine era usato come sinonimo del tuo
Io la statua la vedo benissimo dove è ora, secondo me non c'è posto migliore di quello. Certo l'area bisogna riqualificarla, ma non ponso ci voglia poi molto a dare ad un luogo il giusto risalto.......
Vincenzo,
invece di decentrare, credo che il verbo adatto sia coinvolgere.
L'Associzione Faber l'estate scorsa ha fatto una cosa bellisima: riaprire le vecchie botteghe coivolgendo di fatto tutte le zone del paese.
Il comitato dell'estate rionerese ha organizzato il sangria party alla fonte litiera: e penso che si stata una delle serate più belle.
E' necessario portare vita in tutte le zone del paese, partendo anche da zero.
buonanotte
Ma con tutti i problemi di prima necessità che ci sono Rionero............
Cerchiamo di andare per ordine e non allarghiamoci troppo, altrimenti come al solito .....conclusioni ZERO.
Certamente sono tutte delle belle ideè, ma dal mio punto di vista inrealizzabili per il momento, in futuro forse.................
Secondo me,la prima cosa da fare e ristrutturare strade, piazze e costruire un magazzino per il comune che è indispensabile.
Ma poi come si dice ,ognuno dice la sua a decidere.........se poi qualcuno ci ascolta e prende in considerazione le nostre ideè ...........si vedrà.
cmq è vero.. il paese può crescere solo decentrando le cose..
pensiamo al nuovo bar che aprirà sotto la vecchia pizzeria di barbara..
significa riuscire in estate a riempire una zona che ormai era quasi deserta
vi ricordate che bello che era con sala giochi, bar, ortofrutta, pizzeria?? patavriegl era la zona "in" del paese.
facciamo un campo di bocce, rimettiamo a posto i campetti.. facciamo riscoprire ai ragazzi la vecchia
ESTATE RIONERESE
paolo, ti ricordi le nostre partite di pallavolo quando ancora non avevamo nemmeno la rete?
Forse sono stato frainteso.
Quando ho scritto:"invece di portare il monumento in piazza, portiamo la piazza ed il punto di incontro e di confronto lì dove c’è il monumento, quel monumento che per tanti di noi è sicuramente un punto fermo!"
intendevo di rendere il monumento, l'asilo punti di ritrovo e di confronto di tutta la comunità.
Per "piazza" io intendo il centro di vita del paese ... ed un paese moderno che si evolve ha più centri di vita.
Ecco perchè ho scritto: "portiamo la piazza lì dove c'è il monumento".
Saluti
Ma, a me viene da dire che va bene riqualificare l'area dove attualmente è il monumento cioè al collaringo, e lasciamo la piazza dov'è, i paesi che si ingrandiscono hanno diversi punti di incontro e ritrovo ed al collaringo con l'ex asilo riqualificato ed il cannocchiale e le panchine sarebbe stupendo, ma non di farci una piazza magari fra un pò di tempo ci sarà qualche altra area con tanto di attività che girano intorno alla seconda piazza, la prima resta nell'attuale centro storico con la casa rosada, guardiamo al futuro con ottimismo e con apertura, spostare le 4 stupende cose che abbiamo non è andare avanti, è girarci intorno.
:)b Ma, a me viene da dire che va bene riqualificare l'area dove attualmente è il monumento cioè al collaringo, e lasciamo la piazza dov'è, i paesi che si ingrandiscono hanno diversi punti di incontro e ritrovo ed al collaringo con l'ex asilo riqualificato ed il cannocchiale e le panchine sarebbe stupendo, ma non di farci una piazza magari fra un pò di tempo ci sarà qualche altra area con tanto di attività che girano intorno alla seconda piazza, la prima resta nell'attuale centro storico con la casa rosada, guardiamo al futuro con ottimismo e con apertura, spostare le 4 stupende cose che abbiamo non è andare avanti, è girarci intorno.
Spostare il monumento a Don Antonio ?
Forse, qualche anno fa avrei detto si, assolutamente si.
Oggi, guardando con occhi diversi, osservando il tutto anche da altri punti vista e soprattutto ripensando a ciò che ha rappresentato don Antonio per tutti noi e per i rioneresi all'estero, per ciò che ha rappresentato il Colleringo per molti di voi che hanno passato buona parte dell'infanzia nell'ASILO , mi verrebe da dire NO.
No, perchè, perchè forse la presenza del monumento di don Antonio lì in quel preciso luogo, oggi ci può permettere di dare il via ad una bella azione di riqualificazione e riammodernamento di tutta l'area dell'Asilo.
Stamane, sentendo tante belle parole sulla meravigliosa rappresentazione di ieri sera dei ragazzi e leggendo le parole scritte da Peppino, pensavo:'perchè non dare a tutti i rioneresi del mondo un posto comune, una sala, una struttura dove organizzare manifestazioni?'. Avrei pensato alla "Casa dell'emigrante.
Secondo me questo rappresentava don Antonio per i tanti rionerei emigrati: "la loro casa, il loro paese".
La mia proposta è di costruire, lì dove c'è il vecchio asilo , un auditorium, una sala, una struttura dove organizare manifestazioni, dove fare una mostra permanente sugli emigranti sugli usi e sulle tradizioni di rionero.
Oggi è inidscutibile dire che abbiamo due Associazioni di gran valore a Rionero: ProLoco e Faber. Se a queste si aggiunge anche l'attività dell'Associazione Don Antonio Fioritto ed il Movimento dei Rioneresi all'Estero, allora abbiamo fatto bingo. Penso che la collaborazione tra queste entità può dar luogo ad una grandiosa iniziativa.
A Peppino (alias Giuseppe Fioritto) dico: invece di portare il monumento in piazza, portiamo la piazza ad il punto di incontro e di confronto lì dove c'è il monumento, quel monumento che per tanti di noi è sicuramente un punto fermo!
saluti
Sinceramente non so quanto sia sentito il "problema" a Rionero... so per certo che oltre oceano se ne stanno interessando, così come so per certo che diversi anziani hanno chiesto informazioni a mio padre... forse sarebbe davvero il caso di fare una sorta di indagine a tappeto
ma perchè non anche quello di don Peppino, perchè non farne uno a De Sapri che ci ha dato la corrente o tutti i medici del paese che, almeno una volta, hanno salvato la vita a qualcuno.
capitemi.. non sono contro al monumento per il don, che porterò sempre nel mio cuore con tanto affetto, ma giriamo sempre attorno allo stesso argomento, pur sapendo che da lì quella statua non la sposta nessuno.