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Posted 12 ottobre 2009 by Adelio Fioritto in Politica
 
 

Pro Loco [1-3] , Feste Patronali e IV Sagra del Raviolo [2]


[1]

Il 31 Agosto 2009, presso la sala consiliare, si è tenuta una riunione con oggetto “Pro Loco di Rionero Sannitico”.

Sebbene abbia partecipato a “spizzichi e mozzichi”, è risultato palese agli occhi di tutti come la discussione sia inesorabilmente confluita in altre tematiche che avevano poco e niente a che fare con il punto in esame.

( se non si ha voglia/tempo di leggere tutto il testo, saltare al passo [3] )

[2]

Per comprendere meglio ciò di cui stiamo parlando, facciamo un excursus su ciò che è avvenuto nei giorni immediatamente antecedenti tale incontro.

Siamo a fine Luglio, inizi di Agosto, quando si viene a sapere che la tradizionale ricorrenza della Feste Patronali verrà meno a causa di svariati problemi che sono sorti tra il “proposto” gruppo atto alla questua e il nostro Parroco.

Il nodo di tale disputa è l’assenza di un maggiorenne all’interno dei “cadetti” che vogliono occuparsi della raccolta fondi, figura che suppongo sia richiesta per ovvi motivi di ragione legale.

Non so bene se le cose siano andate perfettamente in questo modo, ma poco importa al fine della discussione, fatto sta che le Feste patronali “saltano”.

Nel contempo, non è ancora dato sapere se la “IV Sagra del Riavolo”, ormai organizzata tradizionalmente da diversi anni, avrà luogo o meno.

Questa situazione sussiste per un paio di settimane.

A cavallo di Ferragosto, se la memoria non m’inganna, si paventa l’opportunità di realizzare la Sagra e do per buona la notizia che è stata fatta richiesta “verbale” al sindaco il quale avrebbe autorizzato placidamente.

Giunti a ridosso di fine Agosto, tuttavia, il “popolo” chiede a gran voce che le Feste Patronali si tengano come tradizione vuole, pertanto l’Amministrazione Comunale si attiva in tal senso proponendo in extremis un gruppo che salvi la situazione.

I problemi sorgono nel momento in cui sia la Sagra che una delle serate dedicate ai Santi Patroni vengono a coincidere.

L’amministrazione comunale prevarica gli organizzatori con il motivo che una Festa Patronale ha la precedenza su un evento a scopo di lucro.

I realizzatori della Sagra reclamano il “diritto di prelazione” dovuto al fatto che avevano già da tempo richiesto autorizzazione “verbale” al Sindaco il quale avrebbe “sottoscritto moralmente”.

Alla fine si tenta il tutto per tutto con lo scopo di giungere ad una conclusione “pacifica”, paventando addirittura la possibilità di svolgere la serata in “simbiosi”: da un lato la Sagra con i propri organizzatori atti alla provvigione del cibo e dall’altra i vari commercianti che avevano dato disponibilità per la sola vendita delle bevande.

Col senno di poi, conclusione certamente utopistica dato che si scontra con una realtà fatta di contrasti e screzi personali, pertanto anche questo tipo di soluzione viene bocciata.

Il risultato così ottenutosi è :

  • “Festa Patronale” sulla piazza della SS. Trinità

  • “IV Sagra del Raviolo” presso l’edificio scolastico

«Ottimo!» Direte voi… «Mica tanto!» Dico io.

Com’era plausibile che fosse, l’affluenza alle “feste” è stata a dir poco scarna, facendo recuperare a mala pena i fondi investiti in entrambi i casi.
Da quanto ho saputo, con i soldi della Sagra si sono potuti acquistare soltanto i palloni per la squadra di calcio locale “A.P.D. Sporting Rionero”.

Oltre al danno, tuttavia, c’è anche la beffa (motivo per il quale non ho partecipato all’evento).

La Sagra del Raviolo si è svolta, di fatti, sui “campetti sportivi polivalenti” del Comune.

E’ imbarazzante constatare come al popolo di Rionero non stia a cuore ciò che di poco “agibile” ancora gli resti.

Se “uno straniero” organizza un saggio musicale avendo premura di rivestire un campetto con un telo (onde evitare di recare danni), mentre gli stessi rioneresi (che ne sono i legittimi proprietari) lo deturpano totalmente incuranti dello sfregio che recano, allora significa che c’è davvero qualcosa che non va.

Il fatto è aggravato dall’evidente mancanza di responsabilità dei genitori nel riguardo dei propri figli che, di lì a pochi giorni, sullo stesso prato avrebbero dovuto trascorrere ore di educazione fisica.

Considerando, infatti, che venivano vendute bottiglie in vetro, nulla avrebbe impedito la loro rottura all’impatto col terreno, ritrovandosi con un prato sparso di schegge potenzialmente pericolose.

Senza tener conto che tali campetti, per quanto possano essere ridotti ai minimi termini, forse ad oggi sono gli unici veri punti di raccolta per i giovani e meno giovani del nostro Comune.

Preso in esame ciò, a mio avviso non si può far altro che condannare sia il comportamento dell’Amministrazione che degli stessi organizzatori.

I primi, infatti, avrebbero tranquillamente potuto cedere la giornata all’evento “Sagra”, guadagnandoci in termini organizzativi (una festa in meno di cui doversi preoccupare) e d’immagine (dimostrando che gli screzi politici della campagna elettorale erano finiti, rappresentando pertanto tutta la cittadinanza).

Alternativamente, si sarebbe potuto optare per vietare la manifestazione, sicuramente si avrebbe reso meno danno di quanto non sia stato fatto.

Gli organizzatori, invece, incaponiti dalla propria testardaggine, hanno la responsabilità civica e condivisa con gli amministratori di aver deturpato un bene “comune” della popolazione.

Detto questo, vi chiederete: cosa c’entra con il tema dell’articolo “Pro Loco di Rionero Sannitico”?

Assolutamente niente, questo è il punto.

[3]

In una riunione che avrebbe dovuto trattare di tutt’altri argomenti, si è assistito invece ad un processo che ha visto contrapposte due alee della sala dando origine ad un “scontro” dialettico incredibilmente aspro, quando in una tale associazione (che per definizione è “apolitica”) le faziosità dovrebbero venire meno per “promuovere, valorizzare e tutelare la realtà turistica, naturalistica, culturale, artistica e storica” del nostro paese.

Mi sarei aspettato di trovare un gruppo di persone che chiedeva a gran voce il ricostituirsi dell’Associazione sotto il cognome “Minichiello” o “Di Vincenzo”, non per motivi di sudditanza o campanilismo, ma semplicemente come riconoscimento per ciò che hanno fatto e dato in questi ultimi anni.

Sono piacevolmente colpito dalla massiccia partecipazione all’incontro, ma sono altresì stupito nel constatare che la maggior parte degli ivi presenti era totalmente assente quando si trattava di organizzare qualcosa negli anni passati.

L’amore per il proprio paese non è un sentimento che va e viene a seconda degli schieramenti politici che si susseguono sul Municipio, è un qualcosa che ci portiamo dentro sempre e comunque e le persone che organizzano gli “Agosto Rionerese”, con i fatti, lo hanno già egregiamente dimostrato.

Spero di poter avere notizie anche sulla seconda riunione che si è tenuta non molti giorni fa.

A presto

Adelio Fioritto

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Adelio Fioritto