Povero “Rionero, paese mio”
Riporto una riflessione postata sul mio spazio personale, trattandosi di Rionero mi è sembrato corretto girarla su R24h.
Era fine Luglio quando sono tornato a Rionero in un clima a dir poco acceso.
Tra manifesti e vicissitudini varie, l’atmosfera che si respirava non era certo delle più rosee.
Maggioranza ed opposizione si schernivano a vicenda, rancori più o meno sopiti tornavano alla ribalta per dar adito alle peggiori espressioni che l’essere umano potesse mai manifestare.
In questo clima, a dir poco feroce e privo di alcuna logicità, si tentava di poter collocare una persona in questo o in quell’altro schieramento, offendendo così facendo non solo l’intelletto umano, ma tutta la base di una democrazia: la libertà.
Libertà d’espressione: parole, opere e azioni… sembra una frase tratta dalla liturgia ecclesiastica, ma altro non è che il fondamento della nostra Nazione.
Non esiste più alcun tipo di libero arbitrio, esiste solo una corrente che si deve poter seguire, guai ad accennare ad una semplice biforcazione.
Perchè il colore, l’appartenenza, devono contraddistinguerti. Non si ascolta più, non si pensa più, si procede per alzata di mano o, nella maggior parte dei casi, a dei semplici cenni con la testa, tanto ciò che conta è lo schieramento a cui appartieni, non certo ciò che vuoi esprimere.
In questo clima, allora, diventa davvero difficile poter trovare un dialogo, fosse anche un contraddittorio. Per quanto mi riguarda, ho avuto dei piacevoli riscontri di apertura da ambo le parti, ma non basta. Se la politica che ci governa non fa altro che alimentare e fomentare spaccature già esistenti, la popolazione non potrà mai svoltare pagina.
Quest’estate un mio caro amico mi ha fatto una battuta, ma una battuta che in sé racchiude forse più di 20 anni di storia del nostro Comune: c’abbiamo messo tanto per riappacificare “il paese”, vogliamo proprio ricominciare? A questo punto una domanda è d’obbligo: chi c’ha messo tanto per riappacificare cosa e, soprattutto, ci si è mai chiesti di che tipo di spaccatura si tratti?
La spaccatura, se così può essere definita, per quanto mi riguarda, è stata sempre e solo di carattere politico, non certo personale. Se di spaccatura personale si parla, allora è stata creata e protratta da altri, non certo da me.
Mi ricordo come fosse ieri quando, con la vecchia AC, andavamo a chiedere le varie autorizzazioni sul Comune, all’epoca amministrato da Ciummo e di come molti degli ivi presenti si stupivano non solo che simili richieste venissero prontamente accettate, ma anche del fatto che il più delle volte passassi anche un’ora a ragionare e discutere con l’allora sindaco di Rionero. Ciò che rispondevo sempre, testimoni a conferma di ciò che dico, è che sebbene io non l’avessi votato, una volta salito sul Comune egli rappresentava anche me come cittadino del paese, pertanto il dialogo non dico fosse d’obbligo, ma quantomeno auspicabile.
Oggi come ieri mi trovo a parlare non solo con l’ex sindaco, col quale credo di poter affermare con tutta tranquillità di averci sempre discusso pacatamente, ma anche con persone dell’attuale minoranza, oltre a non aver mai cessato d’avere rapporti con tutta l’attuale maggioranza, in primis il Sindaco.
Il mio è forse un comportamento ambiguo, poco chiaro, atto a dar adito a “ribaltoni” o a generare confusione su ciò che può essere la mia linea di pensiero politica, io dico di essere un semplice essere umano che trova gusto e piacere a confrontarsi con chi che sia, volendo ribadire un concetto chiaro e semplice: l’essere un cittadino libero.
Libero intellettualmente e professionalmente da questo o quell’altro personaggio politico di turno, libero di poter parlare in piazza aperta con chi meglio m’aggrada, libero di poter dire in faccia e senza timore alcuno ciò che penso su questo o quell’altro accadimento…
… e da persona libera dico quanto segue…
Se Rionero iniziasse ad ascoltare maggiormente e parlasse di meno, allora le cose potrebbero realmente cambiare.
Se si badasse di più a ciò che si dice e non alla persona che la esprime, allora non potremmo far altro che arricchirci maggiormente perchè è dal confronto che nascono cose meravigliose, non certo da “monologhi collettivi”.
Se chi ci governa e ne ha le capacità non tenta, almeno in parte, di stendere un velo e cercare di ricostruire un senso civico collettivo atto a creare un’unica fonte di patrimonio intellettuale dal quale poter attingere il più possibile idee ed iniziative, il paese non potrà che continuare a vivere in questo stato di abbandono totale.
Abbandono totale non certo dettato da chi ci rappresenta, ma da quel tessuto sociale ormai strappato che è la base della vita di un paese.
Il popolo non è chiamato una tantum ad esprimere il voto, non decide neppure di eleggere chi lo governa senza poter più proferir parola, bensì è coscienza e vita di tutta la comunità, ma questo ormai l’abbiamo perso e ci siamo ridotti a meri esecutori di una crocetta elettorale.
Un’amministrazione non può non comprende questo passaggio essenziale di coinvolgimento ed unità, anche attraverso critiche e malcontenti generali e non può limitarsi a storcere il naso ogni qual volta gli si presenti un’osservazione, perchè un simile comportamento non farà altro che sbarrare le porte a possibili dialoghi futuri, perdendo quell’occasione di crescita collettiva che reputo essenziale per la vita di un paese.
Ovviamente la mia è solo un’opinione, una delle tante, e non ho neppure la presunzione di dire che ciò che penso sia oro colato venuto giù dal cielo, tuttavia non mi si potrà mai vietare di esprimere, liberamente e senza offesa alcuna, ciò che è il mio “pensare”.
si, d'accordissimo. e te lo dice uno che ha sempre fatto di testa sua. ricordi il 2005 quando degli individui dicevano che mi ero venduto per le feste di San Giacomo, perchè gli altri componenti secondo loro avevano votato Ciummo e dicevano in giro che i soldi li portavamo al Comune? ti ricordi che festone?
ci siamo squagliati la lingua a dire sempre le stesse cose, ma dargli troppa importanza significa far felice quei cretini che godono a vedere il paese spaccato.
il futuro siamo noi, tocca a noi cambiare.
quando si vota si vota, dopo stop. credimi, io ho visto famiglie non parlarsi più per via delle elezioni...pensa tu. speriamo che cambi. Amico
@Caro Vins, mi trovi perfettamente d'accordo, soprattutto nei vari quesiti che poni.
@Ami, cosa dire... l'esempio di zì Tonino lascia senza parole tutto il resto. Per le spaccature purtroppo c'hai ragione, però quanto sarebbe bello potersi "scornare" sotto campagna elettorale e farsi una pizza insieme a distanza di pochi mesi... non trovi? Senza nulla togliere alle proprie opinioni politiche personali... quelle possono anche restare differenti, altrimenti che mondo sarebbe senza un minimo di confronto?
@Alfo e Anonimo... la mia memoria storica risale più o meno a 20 anni fa e neppure posso affermare che le cose prima andassero decisamente meglio, proprio per il fatto che non lo ricordo, o meglio... me lo ricordo sotto aspetti e sfaccettature diverse. Dai racconti di mio padre ed amici, tuttavia, mi è parso di capire che le campagne elettorali erano ben più
forti e "violente" rispetto a quelle attuali e che manifesti e critiche esistevano ancora prima della mia o della vostra nascita, tuttavia ciò che è palese è di come un tempo si facesse quasi quasi a gara per fare questo o quell'altro evento e, soprattutto, si cercava il più possibile di coinvolgere il massimo numero di abitanti.
Oggi questa sana competizione non la riscopro più, si "attende" e che Dio veda e provveda.
E ci siamo tanto abituati all'attesa che la partecipazione è vista come un qualcosa di strano, quasi con occhio critico senza pensare che, solo pochi anni fa, era totalmente l'opposto.
Sto divagando, meglio che concludo qui 😉
Sapete bene come la penso a riguardo e sono sempre più convinto che un paese spazzato non porta giovamento a nessuno. E' vero che 30 anni fa era più vivibile, ma è pur vero che 30 anni fa vi erano personaggi a Rionero che trainavano i giovani, che si prodigavano e tenevano unito un paese a finchè si risolvessero i vari problemi.
Tutto belle parole di cittadini onesti e che vogliono bene a questo paese.
Personalmente meglio che non do il mio parere a proposito...di come funzionano le cose a RIONERO.
Quando torno al paese, mi capita di parlare con i miei paesani, tutti si lamentano ma nessuno vuole esporsi in prima persona......a parte quei pochi che ammiro e rispetto.
Rionero era molto piu vivibile 30 anni fa che adesso.
Non bisogna solo criticare ma rinboccarsi le maniche tutti e cercare di risolvere i vari problemi.
scusa Ade, mi sono scordato di firmare il commento di prima. AMICO DI VINCENZO
caro Adelio, le vicissitudini politiche di Rionero le abbiamo sempre viste e sempre le vedremo; vicissitudini che inevitabilmente portano alle spaccature all'interno del paese, spaccature a cui, per darti un consiglio, non pensare.
io credo che se una persona lavori, e si curi i suoi interessi e ogni tanto pensi anche alla comunità di cui fa parte con opere (come ad esempio il caro Tonino Tonti),con eventi sociali (feste e quant'altro) e anche informatiche come questo forum, no debba necessariamente farsi carico delle spaccature tra l' altro stupide e inutili.
pensa che hai creato questo sito che è meraviglioso, dove tutti possono dire la loro.
il resto non conta. si scornino pure se vogliono. se Rionero è nelle condizioni in cui è sicuramente non è colpa nostra. andiamo avanti
ahahah la battuta era mia vero??? cavolo sono un genio.
ade tu sai come la penso.. ognuno ha la sua opinione, politica e sociale, ma ciò dovrebbe rimanere al di fuori del rapporto umano e burocratico con le persone.
nemmeno io ho mai votato l'amministrazione Ciummo, ma l'ho sempre considerato il mio sindaco.
del resto è democrazia e la democrazia cos'è? una dittatura di 51 presone su 49.
chi come me si è sempre impegnato nell'unica cosa che poteva tenere vivo il paese, le attività sociali, lo ha fatto anche quando non c'era l'amministrazione che avrebbe voluto, ma c'è da dire che la collaborazione è sempre stata lodevole e quando non c'è stata non c'è stato intralcio nelle attività, che equivale comunque a collaborare, seppur in modo diverso.
tanta gente che ora dice, fa, propone.. dov'era prima?
si è riscoperta rionerese solo da due anni? rimango perplesso
e tanta gente che ora critica, sparla, propone alternative a disastri di cui è stata concausa.. se lo ricorda proprio adesso, non poteva pensarci quando aveva il potere di porvi rimedio?
la spaccatura non era dei cognomi.. e nemmeno del paese.
è la spaccatura della cultura, che separa gente non "col titolo" ma semplicemente con maggior buonsenso da capire che se tuo cugino si candida in una lista avversaria, è da imbecilli toglierli il saluto.
La cosa più grave, però, è che se non si inizia a cambiare modo di ragionare, in un paese in cui tutti si aspettano un posto fisso e una casa popolare come se fosse scritto nella costituzione... non andremo da nessuna parte.
Vincenzo D'Amico