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Posted 24 dicembre 2010 by Adelio Fioritto in News
 
 

Lettera aperta indirizzata al Sindaco


Ricevo e pubblico (scusandomi del ritardo) una “Lettera Aperta” indirizzata al Sindaco Ferdinando Carmosino da parte di Tonino Minichiello, consigliere di minoranza del nostro Comune.

 

LETTERA APERTA

Non vi è niente di più pericoloso per un paese di un sindaco che riesce a convincersi che la realtà dei fatti sia la sua capacità di inventare storie e dire bugie. Tale convincimento non tutela né i cittadini né tanto meno la sua maggioranza. Forse questo è quello che sta accadendo in quel di Rionero Sannitico?

Il 18 Dicembre 2010 si riunisce il Consiglio Comunale dove il gruppo di minoranza presenta una nota nella quale testualmente si dice:

“ Il Consigliere Coppola Tommaso, Capogruppo della Minoranza, anche a nome dei Consiglieri Minichiello Tonino, Arnaldo Rossi e Di Geronimo Luca, nel ribadire la loro contrarietà alla politica economica e finanziaria imposta dalla maggioranza, in particolare alla scelta di dichiarare il dissesto finanziario a danno dei cittadini del Comune di Rionero Sannitico, dichiara che:

-Sussistono dubbi sulla competenza di questo Consiglio Comunale a deliberare il riconoscimento dei debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 194 del Tuel, in seguito alla dichiarazione di dissesto finanziario e comunque in relazione ai debiti fuori bilancio rientranti nella sfera di competenza del Commissario Straordinario di Liquidazione; in ogni caso, ai Consiglieri della Minoranza l’Amministrazione non ha fornito tutta la documentazione relativa a i debiti fuori bilancio sui quali il Consiglio Comunale è stato chiamato a deliberare.

Tale circostanza impedisce ai Consiglieri Comunali della Minoranza di partecipare alla discussione ed alla votazione degli argomenti all’ordine del giorno; per tale ragione, i Consiglieri di Minoranza abbandonano l’aula senza partecipare ai lavori del Consiglio comunale.”

La risposta del sindaco a questa presa di posizione e decisione politica dell’opposizione è stata la delegittimazione delle stessa, accusata di avere un atteggiamento scriteriato, seguita da una lunga lezione di giurisprudenza. Ma se solo il tuttologo sindaco avesse avuto l’umiltà e il coraggio del confronto politico, cosa che ci si aspetta quale prerogativa di chi occupa posti di potere, avrebbe capito, forse, la pertinenza della nota. Si pone il problema della legittimità del Consiglio in quanto i membri dell’Amministrazione vengono continuamente redarguiti dal Commissario, e sopra ogni cosa, passaggio che il mago sindaco si dimentica di affrontare, sta il vero motivo dell’atto della minoranza “non siamo stati messi nella condizione di poter esaminare gli atti che dovrebbero sostenere il riconoscimento del dissesto”; a comprovare ciò sta una richiesta scritta ad avere a disposizione tutta la documentazione relativa ai debiti fuori bilancio alla quale non è stata data risposta. Gli atti non ci sono.

La domanda sorge a questo punto spontanea: se il “gruppo dei sapienti” ha impiegato un anno e mezzo di duro e faticoso lavoro per visionare e vagliare migliaia di documenti per partorire, poi, finalmente il verdetto che dichiara una montagna di debiti pari a 683.000 euro; come si è potuto pretendere che il “gruppo degli umili” svolgesse il proprio ruolo di controllo, di supporto e di collaborazione e anche di responsabilità verso tutti i cittadini in due giorni?

Caro il mio sindaco, la legge dice che gli atti del Consiglio debbono essere a disposizione dei consiglieri TUTTI al momento della notifica e non due giorni dopo, non volendo considerare il giorno di chiusura del palazzo comunale. Le regole della trasparenza e della buona governance, di cui Lei si è riempito la bocca durante la campagna elettorale, avrebbero voluto che per un problema così serio e delicato Lei portasse a conoscenza di tutti i consiglieri i più minuti dettagli della situazione, così come previsto per un’approvazione di un bilancio di previsione, venti giorni prima della seduta del Consiglio. Ma forse aspettarsi questo comportamento è aspettarsi troppo da chi viene redarguito da il Commissario per “funzione impropria di responsabilità di servizio” e per “scarsa collaborazione”?! Dichiara di non essere stato a conoscenza dei debiti prima, ma allora come ha potuto dichiarare un dissesto? Come ha potuto delegittimare chi le pone tale questioni svendendo la dignità politica di un gruppo e, di conseguenza,  di tutti i suoi elettori? Non so, forse questo può essere definito un comportamento da scriteriato o irresponsabile, non crede?

E poi, che dire della sua frase infelice pronunciata in sede di Consiglio, rivolta direttamente al sottoscritto, che in occasione del Consiglio era assente, ma presente nella dichiarazione del gruppo di minoranza, avendola sottoscritta, e applaudita dai suoi fans che afferma: “forse per qualcuno del gruppo di minoranza è stato meglio non essere presente, anziché ammettere le proprie responsabilità?”

Sai cosa? E a questo punto ti do del tu, voglio risponderti ricordandoti che i debiti fuori bilancio, se possono esser riconosciuti, non ricadono sulla responsabilità del singolo, ma d chi li riconosce (il consiglio);quindi, per quel che mi riguarda, l’unica convenienza sta in ciò che tu hai fatto.

Riguardo alle responsabilità politiche, credo di aver dimostrato ampiamente di assumermele con continuità. Nel merito, a mio giudizio i debiti sono meno di quelli dichiarati, altrimenti non si capisce perché il Commissario stia ancora valutando, e comunque, provengono in gran parte da contenziosi mossi da terzi nei confronti del comune, legittimi o meno, non sta né a me né a te giudicare. Forse dovrebbero essere impugnati e portati a termine?

Per quanto riguarda alcuni lavori, tipo la metanizzazione, vige una convenzione che credo bisognerebbe valutare approfonditamente; per altri lavori, vedi campo sportivo, acquedotto rurale, consolidamento e CATRAME, si tratta di progetti finanziati, che già erano stati creati dalla vecchia amministrazione, e pare non siano stati rendicontati in tempi utili e perciò si siano persi finanziamenti. Per tutto ciò, ti ricordo il principio della continuità amministrativa. Circa i debiti per beni di servizio si è preferito far aspettare qualche fornitore piuttosto che tagliare sui servizi ai cittadini.

Comunque, siccome le parole pesano, anche quelle proferite in campagna elettorale, ti ricordo che la mia candidatura era in una lista nominata “passato, presente e futuro”, che nel sottotesto indica la precisa volontà di assumersi responsabilità senza ordine e limite temporale, nella consapevolezza di dover amministrare anche i debiti. Tanto per continuare a rinfrescarci la memoria, ti rammento che si stava tentando di comporre una lista unica, tutti consapevoli della condizione di fatto nella quale ci si  stava muovendo, e solo tu ti sei dichiarato contrario, rifiutandoti di aderire a quel progetto. Sai, credo che ambizioni, sete di vittoria non siano buoni sentimenti capaci di muovere ad un’azione politica lucida e responsabile, credo che da parte di chi inizia la propria esperienza amministrativa la tensione dovrebbe essere quella di sfruttare esperienza e buon senso lasciatogli in eredità, ma questo presuppone umiltà ed intelligenza, doti poi non così comuni.

Rispetto a quello che significa per i cittadini la decisione di dichiarare il dissesto è facile dirlo, si rischia di concentrare energie e azioni tutte sul problema del dissesto e può diventare una buona scusa per rifiutarsi ad amministrare situazioni delicate: la scuola, la mensa il servizio bus? Non sono un nostro problema , ci sono i genitori a potersene occupare, noi dobbiamo occuparci del dissesto; il cimitero? Non esiste il problema (pur essendo sotto gli occhi di tutti), dobbiamo occuparci del dissesto; e così per le manutenzioni, le strade, i vari  appalti, il servizio neve  tutto un gran pasticcio. Così alla pro loco si dice: grazie presidente e soci tutti per l’impegno ma ora vedetevela voi, sete abbandonati al vostro destino, noi abbiamo da occuparci del dissesto. Manifestazioni? Chiuso per dissesto. Unico caso di sufficiente impegno quello del decoro e della sorveglianza, ma credo per una propensione personale, nonché impegno economico, di chi ne è responsabile. E poi, forse, per qualcos’altro, tipo le lottizzazione, il dissesto non esiste. Quello che credo è che nel tempo vi stiate costruendo, forse senza consapevolezza politica, un bel capo espiatorio. Agiamo nel nome del dissesto, e così mascheriamo incompetenza e ignavia.

Noi minoranza, minoritaria, continueremo nel nostro lavoro: opposizione concreta e controllo. Per concludere ribadiamo la nostra disponibilità ad offrire supporto, consigli e a lavorare per il bene del paese.

 

Rionero Sannitico,
24/12/2010

Tonino Minichiello

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Adelio Fioritto