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Posted 19 gennaio 2011 by Adelio Fioritto in News
 
 

Una giornata presso la “Discarica di Bocca di Forli”


Sabato 13 Novembre 2010, se la macchinetta digitale non ha fatto i capricci di date, io ed altre tre persone siamo andati a verificare la situazione presso la discarica di Bocca di Forli dopo la famosa inchiesta che si era aperta solo qualche giorno prima.

Ho volutamente lasciato correre qualche mese proprio per non fomentare momenti di preoccupazione nella nostra cittadinanza, ma dato che non ci giungono ancora ulteriori notizie dai principali organi di informazione (sperando che sia io ad essere male informato), mi è sembrato giusto e corretto riportarvi il resoconto di una giornata da dimenticare.

La compagnia era delle migliori, ma lo scenario che abbiamo appreso è tutto fuorché rassicurante.

Addentrandoci per la boscaglia, il primo ospite che abbiamo incontrato è stato un raccoglitore di tartufi (ovviamente “straniero” a naso) che non faceva altro che lavorare con il suo cane. Dopo esserci scambiati un paio di battute ed aver ricevuto, ovviamente, un richiamo formale per il mio abbigliamento poco consono all’ambiente, ho lasciato i compagni di sventura un po’ distanti per recarmi presso il luogo del delitto.

L’articolo di giornale parlava di “inquinamento dovuto a un percolamento della discarica”, allora cosa fare se non andare a controllare di persona? Ebbene, a soli pochi metri di distanza, massimo una decina, già l’odore era nauseante. Non riuscivamo a capire il percorso del torrente, allora pian piano siamo risaliti verso “la fonte” che, guarda caso, si dirige proprio sotto l’immobile della discarica. Per ovvi motivi legali, ci è stato impossibile avvicinarci maggiormente, ma siamo riusciti comunque a scattare qualche foto ravvicinata (presente in questa slideshow).

Vi dico solo che sono bastati pochissimi minuti per avere i primi sintomi di “giramenti di testa”, accompagnati ovviamente da emicrania, il che mi ha obbligato ad allontanarmi dal torrente anche grazie ai “docili inviti” dei miei compagni.

Oggi posso dire che l’inquinamento c’è, esiste, l’ho visto, quasi toccato con mano.

La schiuma presente nel torrente ne è la massima dimostrazione, gli odori nauseanti ne rafforzano la convinzione, ma la domanda che forse dovremmo porci è: tralasciando il fatto che “(1) Per legge, il percolato deve essere captato ed opportunamente trattato nel sito stesso della discarica o trasportato in impianti ad hoc debitamente autorizzati allo smaltimento di rifiuti liquidi. “, dove fa a finire tutto questo percolato? La risposta è semplice amici miei: direttamente sulle nostra tavole, nella nostra aria, nei nostri cibi. Sarà tossico, non sarà tossico, ci saranno indagini e studi che lo proveranno (mi auguro), ma onestamente parlando credo che chi di dovere debba tenerci informati il più possibile, in fin dei conti, sono i rioneresi a viverci, non certo chi la utilizza.

Adelio Fioritto

(1) http://it.wikipedia.org/wiki/Percolato


 

Articolo del giornale “La Voce Nuova” reperibile online presso il sito ufficiale http://www.lavocenuova.com/

inquinamento LaVoceNuova

Ultimo aggiornamento, 13 Febbraio 2011

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Adelio Fioritto