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Posted 18 giugno 2011 by Adelio Fioritto in Politica
 
 

Caro amico… di Tonino Minichiello


Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Tonino Minichiello rivolta al Sindaco Ferdinando Carmosino.

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Caro amico,

è difficile anche per me, che in tempi non sospetti e in tempi di scelte per il futuro del nostro paese dovetti ripetere più e più volte a quelli che poi ti hanno buttato nella mischia, che sì tu eri una brava persona, che sì tu eri un ragazzo pieno di ideali, che sì tu eri presentabile, ma che non eri pronto per poter prendere al momento giusto decisioni importanti, responsabilità vere rispetto a scelte concrete, che non eri il vero valore aggiunto (non li ho convinti ed è andata come andata).

Oggi è difficile, dicevo, credere e vedere che addirittura stai buttando via quel poco di buono e giusto che aveva quel ragazzo che conoscevo e con cui abbiamo condiviso passioni e ideali.

In questi giorni su giornali e manifesti si sta consumando l’atto finale, sembri il ragazzino che scoperto con le mani nella marmellata nega ed addossa le colpe delle proprie scelte, o meglio non-scelte, ad altri.

Un aspirante amministratore se in campagna elettorale promette cento, in caso di elezione è normale che si impegni per riuscire a dare almeno cinquanta.

Io non credo che i cittadini ti abbiano eletto perché altri non facevano loro pagare le tasse, non credo che lo abbiano fatto per ritrovarsi un paese sporco ed impresentabile e per esser poi accusati di non fare la raccolta differenziata o addirittura di riempire i cassonetti di detriti da demolizione, non credo lo abbiano fatto per trovarsi, in un momento economico per le famiglie così difficile, di fronte ad un funzionario piuttosto che ad un sindaco e avere risposte ai loro problemi del tipo “stiamo solo rispettando la legge”.

Caro amico di un tempo, per caso non è che i cittadini si aspettassero che tu dicessi: abbiamo trovato il modo migliore per abbattere i costi di gestione del servizio idrico e quindi pagherete di meno di quanto avete finora pagato; abbiamo aumentato i punti per la differenziata che a breve vedrà la raccolta porta a porta; abbiamo trovato un sito di stoccaggio per i materiali; abbiamo coordinato il servizio della nettezza urbana con l’Unione dei Comuni; finalmente abbiamo fatto partire i così tanto nominati ed evocati campi eolici e fotovoltaici, in modo da aumentare le risorse del comune così da poter abbattere i costi dei servizi?

Per questo credo ti abbiano votato, sarebbe questo il vero valore aggiunto, queste sono le risposte mirando alle quali dovresti lavorare per i cittadini; e comunque si tratta non di opere utopiche ma di realtà già avviate: altri amministratori hanno assunto la responsabilità di non aumentare le tasse lavorando contemporaneamente per il miglioramento dei servizi offerti (trovare l’acqua, migliorare l’adduzione, ridurre le stazioni di pompaggio, collegare tutta la rete idrica, consorziare i comuni per la raccolta in modo da poter dividere le spese). So già che risponderai che la colpa è di chi ha amministrato prima, di chi ha portato il comune allo stato di dissesto finanziario.

Io sono fermamente convinto che non fosse necessario dichiarare il dissesto, tant’è vero che sotto nostra richiesta a settembre il Tar del Molise si pronuncerà nel merito; in ogni caso non nascondo la testa nella sabbia, certo che ci sono debiti, sicuramente non quelli ipotetici dei primi mesi della vostra amministrazione, ma c’erano e ci sono i modi per pagarli senza dover consegnare totalmente la gestione ad un commissario prefettizio e abdicato alle responsabilità politiche e amministrative alle quali gli elettori ti avevano chiamato. In ogni modo quando e se vorrai ne potremmo discutere in un incontro pubblico. Sicuramente non per colpa del dissesto si sono aumentate tutte le tariffe di acqua e immondizia, si sono aumentati i costi di costruzione; non per colpa del dissesto per pulire il paese deve intervenire un gruppo di volontari della protezione civile; non per colpa del dissesto non si incentivano le attività produttive; non per colpa del dissesto non si è in grado di avviare eolico e fotovoltaico; non per colpa del dissesto non si fanno ripartire le opere al cimitero; non per colpa del dissesto non si trovano soluzioni per la viabilità; non per colpa del dissesto, dopo aver speso soldi per il campo sportivo, non si avviano trattative per un turismo ed attività sportive; non per colpa del dissesto si sperperano fondi pubblici per un campo di bocce a ridosso dell’ingresso di una scuola materna, forse era più utile allungare un pezzo di asfalto sulla strada per Montalto; non per colpa del dissesto le frazioni sono completamente abbandonate a se stesse; non per colpa del dissesto non si fa realizzare il progetto di via Calvario; non per colpa del dissesto il paese vive un momento di allontanamento dalle istituzioni e i giovani ti contestano e si allontanano. Il dissesto sembra piuttosto un alibi dietro al quale continui a nasconderti per non assumerti le, seppur gravose, responsabilità che la tua carica richiede; ma quello del sindaco non è un divertente mascheramento in un gioco di ruolo. Al contrario, è sicuramente colpa dell’inconsapevole e scellerata voglia di cancellare persone, scelte e programmi del passato, è sicuramente colpa della frettolosa e folle scelta di dichiarare il dissesto e anche, perciò, della tua incapacità amministrativa.

Troppo semplice non assumersi le responsabilità del proprio ruolo e scaricarle su altri, barricarsi dietro il rispetto della legge, i quali principi andrebbero invece rispettati sempre e comunque e non solo all’occorrenza.

Pertanto, caro amico, affronta a testa alta i problemi reali dei cittadini e sforzati di lavorare in loro funzione cercando una soluzione concreta e non ripetendo motivi da propaganda, peraltro della più scadente propaganda. E’ per questo che hanno scelto te.

Altrimenti difendi te stesso e soprattutto i cittadini: dimettiti!

 

Con affetto,

il tuo amico Tonino

Testo Originale – Caro amico di Tonino Minichiello

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Adelio Fioritto