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Posted 18 febbraio 2014 by Adelio Fioritto in Featured
 
 

Ho bisogno di formare una squadra

squadra
squadra

Con i tempi che corrono e con gli anni che passano ho pensato che questa lettera possa in qualche modo aiutarmi ad avvicinarmi a più persone e magari a convincere te a partecipare con me ed insieme agli altri alle prossime elezioni comunali.


Formiamo insieme  una squadra, un gruppo  di  persone che diano la loro disponibilità ed il loro tempo al Paese.  Non è il numero di ore di attività dedicate che fanno la differenza, bensì  qualcosa in più:

Le persone devono essere

spinte da tanto orgoglio personale

fortemente  sensibili  alle problematiche  della comunità tutta e non di una parte di essa

esempio di onestà e libertà intellettuale da dedicare al bene del territorio

capaci di pensare di iniziare insieme  ad altri l’incerto cammino della amministrazione  di una comunità e del suo territorio, lasciandosi alle spalle  compagni e motivatori  quali  antichi rancori, pregiudizi  o quanto altro possa minare ed indebolire la determinazione a  mettere  il  proprio ingegno al servizio degli altri per la ricerca di modi, forme e scelte   che abbiano come unico obbiettivo   la realizzazione di occasioni  di sviluppo e miglioramento della qualità della vita dei nostri concittadini.

che abbiano dato esempio di iniziative anche difficili e coraggiose

che siano pragmatiche ma allo stesso tempo capaci di sognare nuovi scenari

critiche e non invogliate ed indirizzate da volontà altrui

vedete

I rioneresi non hanno mai vissuto e creduto in un’epoca di miracolo economico ; la cultura contadina, di cui oggi abbiamo nostalgia, per secoli ha visto centinaia di persone chinate su di una terra difficile, pietrosa, montana,  avara nel concedere i propri frutti .  Gente chinata, mai piegata perché in ogni caso amava la  sua terra e per la sua difesa avrebbe combattuto.  Ma, con gli anni, i più hanno dovuto emigrare vicino o lontano per cercare altrove il necessario sostentamento  o per raggiungere ed ottenere  soddisfazioni personali che sentivano  di  meritare e per cui avevano  sudato , ma che sapevano  di poter ottenere solo rivolgendo  lo sguardo fuori dai confini della propria terra .

Questa  terra, per la storia che racconta, merita ancora una volta che qualcuno se ne prenda carico. Essa  chiede e pretende dai suoi figli che alle parole seguano i fatti e per fatti non  intende per forza il successo di una iniziativa ma la testimonianza   di un amore  che non subirà mai il peso degli anni o  il forzato distacco.

Oggi è ancora più difficile di ieri rispondere a questo invito.

Siamo più poveri di ieri, moralmente e di tasca, siamo più stanchi e diffidenti, non crediamo che in noi stessi, diffidiamo del prossimo . Preferiamo riunirci ed incontrarci per parlare e raccontare  degli scandali e delle vergogne del mondo o al meglio cerchiamo  momenti di serena compagnia  con gli amici, almeno per quelli che ancora oggi hanno la fortuna  di credere nella amicizia  senza se e senza ma.

Ma , in vero, nessuno ha il potere di impedirci di credere ed urlare che il mondo non è solo quello che fa  scandalo,  nessuno può evitare di  farci riflettere e pensare  alle migliaia di vite umane  che hanno patito e sono morti nel silenzio  del mondo intero,  nel tentativo di difendersi da una vita senza prospettive , soffrendo o lottando contro le ingiustizie, le oppressioni, l’indifferenza ed il pregiudizio di chi avrebbe potuto ma non ha voluto correre in suo soccorso.

Un nonno, come lo sono io, più di tutti , guardando i propri nipotini  protetti ed amati ,  oggi può solo sentire  un  profondo senso di  vergogna  se non ci prova, se non si rimette in discussione , di fronte al giudizio della gente per quello che ha fatto e che forse farà.

In vero non possiamo cambiare il mondo, ma possiamo provare a contribuire a cambiare il nostro piccolo mondo. Giovani , anziani, donne, uomini, tutti insieme pronti a rispondere  all’invito della nostra terra. Qualche volta l’esempio,  un segnale forte, magari realizzare qualcosa di bello ed utile può essere importante e può avere effetti  inimmaginabili.

E’ notizia di questi giorni che il TAR  Abruzzo afferma che l’ulteriore utilizzo dei tagli della spesa pubblica  creerà più povertà.

Qualcuno delle istituzioni inizia a dirlo , mentre tanti amministratori che  hanno buone idee e buone intenzioni, per il terrore di dover rispondere un giorno o l’altro   alla Corte dei Conti , si sentono venir  meno le gambe e amministrano in difesa.

Non è detto che diminuire le imposte comunali  crea per forza  un danno erariale; se si è capaci, poi,  dimostrarlo con i fatti  forse sarà possibile  agevolare  il cittadino nella sua impresa o aiutarlo a realizzare la sua idea o ancora sarà possibile incentivare l’investimento nel nostro territorio.

Essere tutti poveri o in difficoltà non fa bene a nessuno, nemmeno alla istituzione .

Il nostro comune montano, come tanti comuni, è in via di estinzione e con esso le poche piccole attività commerciali che non garantiscono solo la persistenza di un servizio commerciale ma svolgono, direi,  un servizio sociale, basti pensare a quelle persone che trovano grande difficoltà a servirsi fuori del Paese ( vedere gli anziani ).  La coraggiosa resistenza di queste piccole attività  sta permettendo di preservare la unicità di un prodotto ancora artigianale e genuino , da portare fuori delle nostre mura . Il nostro pane è il migliore, i nostri latticini sono fatti con il latte dei  prati della montagna,  la nostra carne viene macellata , raro esempio, ancora in loco . Questi sono alcuni esempi della vera tracciabilità della provenienza del  prodotto e noi, diversamente da altri, possiamo garantirla. Una  attenta amministrazione deve trovare i modi e le regole per salvaguardarle. Ancora non viviamo il dramma della terra dei fuochi, siamo fortunati e per questo il primo  dovere dell’amministrazione comunale sarà quello di salvaguardare il  territorio.

Ed ancora

–          perché pagare la raccolta dei rifiuti senza provare a ridurre il costo dello smaltimento?.  L’umido organico può essere dato come alimento agli animali, il riciclabile , se ben preparato, può avere un valore di mercato ed essere venduto come materiale da  utilizzare nelle industrie dedicate.

–          quello che rimane può essere pesato così che i più bravi ed attenti potranno pagare non in relazione ad indici prestabiliti ma al reale peso del rifiuto da smaltire.

–          perché non fornire questo servizio anche ad altri comuni?

Ritorniamo a pensare che Rionero non è solo i circa 1250 abitanti residenti  ma è molte migliaia in più:  Invitiamo a partecipare alla raccolta di idee chi questo Paese lasciò  invece di  invitarli a tacere.

Le loro parole  critiche mostrano ancora attenzione verso il Paese da cui il loro DNA proviene.

Le loro parole a volte di disprezzo testimoniano l’astio ed il dolore di chi ha veramente e profondamente amato  questa terra  che ha dovuto abbandonare  e che vede in inerte accettazione degli eventi.

Allarghiamo, allora, la nostra comunità, riprendiamoci il meglio che avevamo:

“sfruttiamo” il coraggio di chi ha lasciato tutto ed ha affrontato un mondo sconosciuto, non sempre amico; che ha sofferto e superato umiliazioni e discriminazione ed alla fine ha vinto guadagnandosi il rispetto dello straniero.

Perché respingerli e non accoglierli,  lasciandoci consigliare da un improbabile amor proprio ?

Perché non arricchirci delle loro esperienze e delle loro idee e perché no della loro forza anche economica?

Andiamo a realizzare  un nuovo Rionero, più grande, più giovane e per questo più forte e più ricco di idee ed iniziative, non più chiuso nelle sua mura , ma che viva come un’unica anima oltre ogni confine.

Oggi sento di dire che questi saranno i punti salienti del programma  del gruppo che, condividendoli,  potrebbe presentarsi alle prossime elezioni comunali.

Al diavolo quella dannata catena che ci ha legato alle rimesse-elemosine dello Stato o della comunità europea, così difficili da recepire  e da decifrare, così difficili da utilizzare per i vincoli, le direttive, le destinazioni e le tempistiche , tanto da pensare che non sia un caso ma un disegno ben studiato.

Al diavolo progetti o promesse di riassetto dell’arredo urbano. Resettiamo prima di tutto noi.

Al diavolo promesse di ulteriori risparmi delle spese comunali, ci rimane solo il sangue da donare. Forse per alcuni quello di criticare i dipendenti comunali è divenuto uno sport sempre più in voga nel nostro Paese. Tutto ha un limite ed in vero questa continua critica nei loro rguardi penso sia durata anche sin troppo. Certamente una più razionale gestione del personale, ove possibile, sarà gestita sempre rispettando Persone e Regole

Non limitiamo le nostra intelligenza, addormentandola con promesse di aiuti che mettono la nostra mente con le braccia conserte.

Senza fatica , senza coraggio,  senza avere l’arroganza di sentirsi i veri ed unici protagonisti del nostro destino non si va da nessuna parte.

Rionero, Montalto, Collefava, Le Vigne, Casabona, San Mariano, Predalve, Vernali, Castiglione sono situati in uno dei luoghi più belli d’Italia: basti pensare che siamo Il  valico dell’Italia centromeridionale, al di sopra delle montagne, porta di ingresso del versante adriatico e del versante tirrenico, legato al parco Nazionale d’Abruzzo, attraversato da due tratturi, un tempo vie di comunicazione  degli armenti , oggi possibili vie di unione di riserve naturali.

Il nostro Paese isolato per la presenza di due strade a scorrimento veloce, ma per lo stesso motivo facilmente e comodamente raggiungibili da ogni dove.

UNA PROPOSTA PER RIONERO

Questo è il nostro logo. Spero non rimarrà solo il mio. Se sarà così, almeno ci avrò provato.

PARTECIPA PER CORTESIA  RIONERO HA BISOGNO DI TE

 

Giuseppe Fioritto

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Adelio Fioritto