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Posted 20 maggio 2014 by Adelio Fioritto in News
 
 

Ferdinando : il nostro Renzi

FerdinandoRenzi
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Oscar Wilde scrisse : “There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about” che tradotto in soldoni vuol dire “nel bene o nel male, purché se ne parli”.

Ferdinando Carmosino, il nostro sindaco uscente, sta occupando le prime pagine della scena politica rionerese, sebbene non sia neppure candidato.

Dai commenti che si leggono su Rionero24Ore l’attenzione si catalizza tutta su di lui, sul suo mandato e sulla sua persona. Solo oggi mi rendo conto di quanto sia cresciuto politicamente e di quanto la sua ombra offuschi letteralmente quella di tanti altri. Scherzando e ridendo, in sordina, si parla di lui da almeno dieci anni, da quanto cioè intraprese la sua carriere politica quale candidato alle provinciali, nel lontano 2004. Venne eletto con l’appoggio del PD che vedeva quale massimi rappresentati politici di quel tempo almeno due esponenti di spicco, l’allora sindaco Orazio Ciummo ed il suo vice, l’odierno capolista, Tonino Minichiello, mentre dal palco era abile nell’attaccare con sottili frecciatine “quelli della curva”.

Esperienza che lo portò ad assumere ruoli sempre più importanti tanto che, nel 2009 e sempre in sordina, riesce a ricucire il famoso strappo storico rionerese tanto ricercato ed acclamato da tutti, ma fu il solo e l’unico in  grado di portarlo a compimento con uno stratagemma tanto banale quanto efficace: l’importante era che i due schieramenti non se ne accorgessero.

La campagna del 2009 me la ricordo come fosse ieri.  L’allora maggioranza si spaccò rinnegando il proprio padre politico, Orazio, tanto da attaccarlo fortemente a ridosso delle elezioni quando si accorsero che non li avrebbe più appoggiati. Un consigliere di Montalto ci impiegò ben cinque anni per riprendersi e tornò in piazza solo quando si paventò la possibilità di rientrare in consiglio comunale al posto del suo candidato sindaco, situazione che rientrò di lì a poco. All’epoca, Orazio, era una persona da “abbattere” politicamente parlando, per convenienza o necessità non sta a me giudicare. Fatto sta che oggi, le stesse persone, ne cercano e forse ne ottengono l’appoggio, ma quell’uomo ci ha abituati a sorprenderci sempre all’ultimo minuto ed è una persona molto abile nel farlo.

L’amministrazione Carmosino stravince le elezioni, si insedia e dichiara quasi immediatamente il dissesto rendendosi conto che, le due amministrazioni precedenti, gli avevano lasciato un enorme buco finanziario. La minoranza, sentendosi parte in causa dato che per entrambe Minichiello era stato il vice, avvia tutta una serie di procedimenti al fine di acclarare se il dissesto andasse effettivamente o meno dichiarato ed il tutto si chiuse con un ricorso respinto. Il Ministero riconosce il dissesto per 1 milione e 200 mila euro.

Nell’immagine di copertina associo Ferdinando a Renzi per un semplice motivo: è sicuramente un forte comunicatore. Di lui se ne parlava prima, se ne parla oggi e se ne parlerà anche in futuro. Dieci anni fa era un personaggio “comodo” in quanto giovane, brillante e pertanto “spendibile”, oggi è divenuto un personaggio “scomodo” perché si è assunto la responsabilità di saldare debiti che altri avevano generato dovendo attuare anche una serie di procedimenti fortemente impopolari quali l’aumento delle tasse, il rispetto del bilancio comunale e via via discorrendo. In Italia esiste poi un altro dato abbastanza costante : l’alternanza delle coalizioni. Sono rari i casi in cui un vecchio governo viene riconfermato e, nelle poche volte in cui ciò è avvenuto, è stato richiesto uno sforzo di gran lunga maggiore rispetto a chi era all’opposizione.

Ciò di cui non si discute, invece, è del presente e delle liste che stanno effettivamente gareggiando alla competizione elettorale. Di norma si dovrebbe parlare dei candidati, della loro capacità politica nel sapere amministrare la cosa pubblica, le casse di un intero paese e a chi andrebbe affidata una simile gestione che si riflette sul futuro dei propri figli. Si dovrebbe anche parlare di programma elettorale, ciò che è un contratto vincolante con i propri elettori, ma comprendo che risulta particolarmente difficile farlo quando lo si è copiato di sana pianta da un’altra lista di un altro comune e di un altro anno. Non avendo particolari argomentazioni, pertanto, si affronta la campagna elettorale puntando il tutto per tutto sull’associazione mentale “continuità di Ferdinando Carmosino”, un po’ come quanto accadde con l’allora sindaco uscente del 2009, poco spendibile, ma forse sfruttabile. Anche questa è comunicazione, anche questa è campagna elettorale, eppure c’è qualcosa che non torna.

Se parliamo di continuità politica nel corso degli anni, se parliamo di un paese che è andato sempre più peggiorando – come si legge nella lettera ricevuta nelle nostre abitazioni – non posso non constatare quanto segue: nella Lista n.1 il 40% dei candidati si presenta per la prima volta alle competizioni elettorali, mentre nella Lista n.2 ben l’82% dei candidati ha già avuto esperienze di politica locale. Un altro dato abbastanza importante è la presenza di donne : nella Lista n.1 abbiamo un 30% di genere femminile mentre nella Lista n.2 ci si ferma al 9%. Sul tasso di laureati sarebbe forse opportuno non esprimersi, un po’ perché fortemente convinto che un titolo di studio non sia prerogativa di capacità e competenze né amministrative né tantomeno personali, un po’ perché siamo stanchi di tecnici freddi e distaccati, eppure solo a Rionero esso assume una connotazione prettamente negativa.

Personalmente sono convito che l’amministrazione Carmosino sia stata prima di tutto onesta e rispettosa della Legge, priva di interessi personali strettamente connessi al territorio ed ha fatto, nel limite delle proprie capacità personali e politiche, ciò che poteva essere fatto.

Se ci lasciamo trascinare dal vortice del passato rischiamo di perdere di vista il nostro presente e pertanto il nostro futuro.

La Lista n.1 si è formata attorno a mio padre Giuseppe Fioritto, nessun altro. Così come la Lista n.2 si è costituita sulla persona di Tonino Minichiello, non certo Orazio Ciummo. Stare a guardare quale degli ex sindaci appoggerà chi o che cosa non solo esclude dalla competizione elettorale la possibilità di poter discutere di programmi e progetti futuri per il nostro paese, bensì annichilisce il dibattito su meriti e/o colpe non direttamente connesse alle squadre in gioco ed è poco rispettoso nei confronti di tutti i 19 candidati consiglieri, per i quali il pregiudizio peserà ancor prima di poterne testare le reali capacità.

Solo un commento mi ha trovato forse in parte d’accordo “scusate, ma perché non vi chiarite tra di voi? magari per telefono, se non vi va’ di incontrarvi? Non ne possiamo più, anche perché non ce ne frega niente, delle vostre “lenzuolate” di sciocchezze!”.

Ecco, forse sarebbe il caso di capire meglio chi si andrà a votare e del perché farlo, piuttosto che fossilizzarsi su ciò che è stato e che sicuramente non può essere modificato.

Adelio Fioritto

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