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Posted 25 settembre 2015 by Adelio Fioritto in News
 
 

Siamo tutti Anonymous

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Durante l’incontro pubblico di domenica scorsa sarei sicuramente intervenuto. Mi avrebbe fatto oltremodo piacere poter intervenire questo sabato, ma le circostanze non lo concedono e pertanto sono a scrivervi ciò che avrei avuto modo di dire in persona.

Nell’ultimo mese sono stato contattato, piacevolmente, da diverse persone al fine di moderare alcuni commenti che erano oltremodo oltraggiosi nei confronti di taluni in maniera diretta e netta, sebbene in realtà queste non fossero mai state nominate esplicitamente.

Ho provveduto come di consueto a disabilitarne la visualizzazione (il che vuol dire che l’informazione in quanto tale permane, onde poter garantire agli organi competenti eventuali azioni legali, essa infatti viene solo nascosta) e tuttavia, come sempre, si torna a sfiorare l’argomento dell’anonimato. Consentitemi di fare chiarezza.

In Italia, così come in qualsiasi altro Stato degno di tale nome, l’acclarata veridicità dell’identità è demandata solo ed esclusivamente a pubblici ufficiali i quali, nel rispetto del loro ruolo istituzionale, possono richiedere e verificare, in ottemperanza a quanto prefigge la Legge, la visione di un documento di riconoscimento ritenuto valido allo scopo di acclarale, formalmente, che tale individuo sia effettivamente chi dice di essere.

Ciò premesso e non cadendo eccessivamente nelle miriadi di sfaccettature che tali incombenze comportano, sia da un punto di vista giuridico che in materia informatica, sono a dirvi che, sebbene alcuni di si firmano, in realtà siamo tutti degli Anonymous.

Senza volermi dilungare come è mia consuetudine, sono a chiedervi se qualcuno di voi abbia mai dovuto inviare a Facebook il proprio documento di riconoscimento o se Google vi chieda di inserire fotocopia della vostra carta di identità. Twitter, Instagram, qualsiasi altro social provider o servizio Internet che sia, vi abilita a poter usufruire dei propri servizi senza sapere se effettivamente voi siete chi dite di essere. Alcuni di loro , a rigor del vero, rafforzano la propria registrazione con un numero di cellulare, tuttavia ciò non consente loro di sapere se la SIM sia effettivamente registrata (regolarmente) a voi o, ad esempio, ad un vostro parente / conoscente.

Non dovendo trattare dati particolarmente sensibili, vige la regola “leggo e sottroscrivo” (che ritrovate anche nella sezione “info/disclaimer” del sito http://www.rionero24ore.com/info/disclaimer ) che regola la vita del 99,99% dei siti informatici che consultate quotidianamente, solo che probabilmente non ne siete a conoscenza.

Potreste controbattere con un “ ma su Facebook è presente una foto ”, peccato che non saprete mai se essa ritragga effettivamente la persona che siede dall’altra parte dello schermo, pensate solo a quante giovani donzelle vi chiedono l’amicizia…

La verità, Signori miei, è che siamo tutti degli Anonymous, solo che ancora non lo sapete.

Ciò non vuol dire che gli enti preposti non possono risalire con estrema facilità alla vostra identità. E’ per questo motivo che sia i content provider che questo sito tracciano i log contenenti indirizzo ip, data ed ora di accesso più miliardi di altre informazioni, ma ciò non implica che noi siamo in grado di poter risalire alla vostra identità, per questo bisogna attendere gli enti preposti.

Nella speranza di aver chiarito, seppur in forma ridotta, ciò che significa realmente “anonimo”,

il lanzichenecco, alias m0r6h3us, alias Adelio Fioritto, vi saluta.

 

ps: era una vita che volevo utilizzare la terza forma singolare 😉

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Adelio Fioritto