Monumento all’Emigrante
Credevo che una nuova Amministrazione Comunale potesse risolvere il problema dello spostamento del Monumento all’Emigrante. Forse e’ come un antico proverbio: il dottore va e viene e… .
Mi domando: perche Rionero deve essere differente da altri paesi? Dovunque sia stato ho visto monumenti nel centro del paese e non in periferia.
Come una buona mamma adorna al meglio possibile casa sua, così dovrebbe un buon cittadino ornare il suo paese.
Un Monumento, quel che rappresenta, dona sempre al paese maggiore importanza.
Vi è stata data un’opera d’arte e non si e’ riuscito a dargli tre metri quadri in paese. Ah! sì, anche a Maria e Giuseppe non gli fu dato un alloggio in paese.
I primi emigranti rioneresi ebbero il coraggio di varcare l’oceano sin dal 1860-70 verso le Americhe quando era tutto incerto, rischiando anche la vita. Sono stati loro i pionieri che hanno reso quella via piu sicura a quanti l’hanno seguita.
Meritano il vanto e l’onore. E l’onore è di chi lo fa e non di chi lo riceve!
Quasi tutti i rioneresi hanno avuto qualche parente emigrante. Pertanto, tenete caro il Monumento per ciò che rappresenta.
Sento anche dire che il posto dove il Monumento si trova ha una bella veduta, certo! Potrà essere visitato solo nei mesi estivi (se non tira La voria – bora).
Sento dire anche di un possible referendum per far decidere al popolo. Se questo avverrà ricordate che:
Le cattive decisioni sono prese dalla buona gente che non va a votare
(bad officials are elected by the good people who do not vote).
Joe DeFranco (Cleveland Oh)


Quindi se non ero presente alla manifestazione del 2002 e se i miei genitori sono arrivati in ritardo significa che della statua, di Don Antonio e degli emigranti non mi importi nulla....E' questo che non condivido da parte della maggiorparte degli emigranti e cioè credere che qua stiamo tutti a perde tempo, che non abbiamo mai nulla da fare, che non ce ne tiene di lavorare e che stiamo o a giocare a carte o a bere al bar....dico quesot perchè nn è il primo emigrante che sento parlare in questo modo.
Comunque posso immaginare cosa sia successo per ubicare il monumento, a Rionero ogni novità deve essere per forza ostacolata e questo è un fatto ormai consoldato da tempo...
per Joe, spero che cento anni fa sia stata migliore di quella di oggi, non essendo io assolutamente uno che stima l'America, un paese costruito sullo spreco e sull'eccesso.
i nazisti uccidevano per razza, gli amiericani hanno fatto la caccia al negro fino agli anni 80.
senza obama ( e si deve ancora fare) chi non poteva pagare non aveva diritto a cure mediche..
sì ok, con tutti quei grattacieli per un rionerese era più facile fare l'operaio lì che a rionero.. ma da lì a prendere come esempio gli USA, onestamente, ce ne passa.
non potrò mai prendere a esempio una nazione in cui l'acqua del water è ad altezza chiappe
Caro alfonso, forse tu nel 2002 non eri ancora coinvolto nelle publiche relazioni di Rionero. Non ricordo neanche se eri presente all’inaugurazione del Monumento. I tuoi genitori vennero anche se in un po in ritardo, ma quell’anno Valerio ebbe un po di problemi di salute. Per quanti furono impegnati a questo progetto potrebbero esprimersi come hanno lavorato con l’Amministrazione Comunale di quel tempo, lavorando con le unghie disse Agnese. Io preferivo un posto su Piazza Trinita’, per esempio tra le due piante al Nord della piazza, li’ non avrebbe dato fastidio ad atre attivita’.
Si era avvicinata la data dell’inaugurazione e il permesso non gli veniva dato, forse solo dove si trova adesso avevano offerto. A quelle condizioni era meglio quel posto e non per niente.
Quando io ed alcuni altri emigranti arrivammo (meno di una settimana prima) notai che Marcello si stava dando da fare per costruire la base! Non e’ stato offerto una scelta, e’ stato: o chess o prêt m’biett!
Dici che vuoi fare un sondaggio di che cosa ne pensano gli emigrati. Datti da fare! La maggioranza e’ disgustata e alcuni hanno perso interesse, infine: non posso parlare per loro. Pochi sono quelli dedicati come me.
Rionero mentalmente non lo ho lasciato mai. Il paese mi ha dato bei ricordi, quello piu indelebile e’ la figura di Don Antonio Fioritto. Se non fosse stato per lui non avrei continuato questo attaccamento per cinquanta anni.
Datevi da fare per far si che Rionero rimane un po’ importante per attirare l’animo dei figli suoi lontani.
Saluti.
joe, nessuno qui ha mai detto nè pensato che gli emigrati andassero in crociera e vacanza premio.
ripeto, nonno mingo è stato 31 anni in svizzera, che nn sarà l'america ma è la stessa cosa.
però io non ci credo alla visione dell'ex rionerese che guarda l'oceano e si dispera, dopo 50 anni, perchè se voleva... tornava a vivere qui come qualcuno ha fatto.
e non sono d'accordo nemmeno con chi pensa e pretende gli applausi ogni volta che torna.
i lavoratori sono tutti eroi
lo è stato mio nonno in svizzera
lo è stato l'altro che è rimasto qui, si è fatto 2 guerre, ha vinto 2 medaglie, ha zappato la terra, fatto il carabiniere, patito la fame, perso 3 figli
lo è chiunque si alzi al mattino per fare qualcosa di utile
adelio vive lontao, torna 2 volte l'anno dalla propria famiglia, meriterebbe una statua anche lui..
è pure brutto.. sai che burtta statua??
Ma sbaglio o ci stiamo ponendo nella contrapposizione rionerese-locale -> rionerese-emigrante?
Secondo me è assurdo.
Non capisco, invece, cosa ci sia di assurdo in una richiesta del genere... può essere più o meno condivisibile, ci sono problematiche, ma probabilmente non si affronta la discussione sotto la prospettiva dell'emigrante, mi spiego meglio (scusami Ronin, ma sebbene sia d'accordo con te, devo usare una differenziazione...)
Noi rioneresi siano nati e cresciuti a Rio, gli emigranti no.
Ciò che per noi è nostalgia (con un muro al più di 6 ore di viaggio) per loro è totale distacco.
Ciò che per noi è superabile con pochi sacrifici, per loro significava lavorare un anno e vivere in condizioni non dico pessime, ma quasi, per mettere da parte i soldi ed affrontare il tragitto.
Il distacco che noi proviamo e sentiamo non è minimamente paragonabile a chi è andato oltre oceano...
Ricordi, sapori, profumi... sono andati perduti.
Anche se dovessero tornare, troverebbero una realtà che non gli appartiene più e la malinconia per non esserci stati aumenterebbe ancora di più.
A volte la decisione non era "voluta", ma "imposta" da condizioni esterne.
C'è chi non riusciva a sfamare 3 teste e, pertanto, qualcuno doveva provvedere da solo.
C'è chi, invece, doveva sfamare 10 teste, allora cercava di incrementare il guadagno andando fuori per gli altri.
Sono tutti aspetti non da poco, certamente scelte più o meno condivisibili, ma se forse, e dico forse, ci mettessimo nei panni di un uomo che ha abbandonato la sua terra 50 anni fa, quando era ancora minorenne, probabilmente riusciremmo a vedere il discorso del "monumento" in un'altra ottica, ben più diversa dalla nostra.
E' un "amore" incondizionato verso una terra che non hanno potuto amare come volevano.
E' ricordi, passioni, amori, sapori... è casa.
Qualcuno potrebbe dire: beh sì, ma noi qui ci viviamo, è assurdo che qualun altro decida per noi come vivere a casa nostra! Verissimo... ma è altrettanto vero che un "piccolo gesto" per noi potrebbe significare un "grandissimo gesto" per loro, tutto qui il discorso.
Continuo a non capire il motivo dello spostamento della statua al centro del paese. Ma quando fu messa li parevano tutti contenti e felici o mi sono perso qualcosa. Comunque sul fatto degli emigranti nessuno dice che sono andati li felici e contenti...ma altrettando non possiamo negare che le oppotunità che dava l'America qui di certo erano solo un miraggio. Voglio dire che i sacrifici si sono fatti da tutte le parti e a maggior ragione la gente che è restata al proprio paese ha dovuto sudare non meno di chi è andato via.
Se il Sindaco e l'amministrazione vuole posso inserire qualche sondaggio sul sito ufficiale, anche per vedere come risponde la gente allo spostamento del monumento.
Ultima cosa volevo ricordare che agli emigranti nessuno ha smesso di pensare e che oltre a Rionero anche a Vernali vi è una fontana dedicata a loro........
Vorrei esprimere il mio più profondo RISPETTO e AMMIRAZIONE per tutti i nostri compaesani che sono emigrati in terre lontane per sfuggire dalle miserie, dalle guerre e dalle oppressioni.
L'emigrazione non è stata e non sarà mai una gita turistica con mille confort!
L'emigrazione nasconde dentro di sè tutta l'angoscia e la disperazione di chi è costretto ad affrontare una SEPARAZIONE.
Per questo motivo non bisogna esprimersi con i termini "LORO" e "NOI" esasperandone le distanze e favorendo la divisione.
Il paesano JOE ha perfettamente ragione: IL MONUMENTO ALL'EMIGRANTE DEVE AVERE UN POSTO CENTRALE A RIONERO SANNITICO.
La questione non è marginale e l'amministrazione comunale ha la necessaria sensibilità per poterla affrontare e risolvere in maniera democratica e TRASPARENTE con lo strumento del REFERENDUM CONSULTIVO previsto dallo Statuto.
La mia proposta è pertanto la seguente:
Il monumnto all'emigrante va collocato al posto di quello di "Eugenio Frate" che può essere portato a Montalto soddisfacendo in tal modo anche le numerose richieste che in tal senso sono state spesso formulate dagli abitanti della frazione.
Cosa dite che gli emigranti non hanno sofferto? Un contratto di lavoro?
Contratti di lavoro non ve ne erano, ma il sistema richiedeva che una persona gli firmava l'Affidavit, un documento di garanzia che l'emigrante aveva un alloggio e cibo.
Era sempre un parente che si prendeva questa responsabilita' e a trovargli un lavoro.
Immaginate una persona con un linguaggio differente, non conosce le strade, un lavoro totalmente differente da quello di Rionero, qualcuno lo doveva accompagnare, fare l'interprete,e pregando a chi gli dava del lavoro, usualmente costretti a fare i lavori piu difficili e rimcompensato di meno.
Aggiungo una barzelletta, puo darsi che e' anche vera. Un'Italiano lavorava, gli sembrava che lavoravano piu ore di quante ne pagavano. Si compro' un orologio e verifico' che lavoravano due ore in piu al giorno. Quando passo il Boss gli disse che avevano lavorato 10 ore. Il Boss gli chiese: come lo sai che hai lavorato 10 ore? ecco, ho l'orologio rispose il lavoratore. Rispose il Boss: domani due sone le cose, l'orologio rimane a casa o tu te ne vai a casa! Scegli tu.
Io sono stato fortunato. Partimmo io e mia madre, ospitati dalla sorella di mia madre. Mia madre essendo vedova trovo' una combinazione a sposarsi un vecchio cosi ci fu dato casa e vivere. Io avevo sedici anni dovevo andare a una scuola speciale per gli emigrati. Dovevo attraversare tutta la citta. Partivo alle 6AM per arrivare alle 8AM. Cercavo di fare una conversazione per cosi imparare, la prima domanda che facevo era: do you speak Italian? Anche pure perche mi ritenevo importante essere Italiano, una nazione bella eh! Loro rispondevano con un tono disprezzante.
Dopo mi informarono quale era la ragione dei mali trattamenti verso gl'italiani a causa della Mafia.
Mi e' venuto in mente una battuta ma vera. Una famiglia appena arrivata ando' a vivere a Woodland Avenue, dove erano tutti i rioneresi. C'era una chiesa: Monte Carmelo, aveva anche la scuola, il prete era italiano veniva dalla Ciociaria dal nome Padre DeAngelis (Nazzareno). una mattina chiama a telefono questa famiglia e disse: Signora .... io sono il padre DeAngelis..., la donna rispose: boh! ie nun canosc ne r puadre e ne r figlie! Si capisce perche rispose il prete, perche non vieni mai in chiesa! (non mettevano la busta settimanale)
Un'altra persona rispose allo stesso prete: eh! papa' tu la tie na cappelluccia p t'arrepara', ie ancora m l'eia fa'!
Ambedue le battute sono vere.
Se Vincenzo si crede che l'America di cento anni fa era come oggi si sbaglia fortemente. Oltre il maltrattamento dovevano combattere l'economia cattiva. Le mutue non esistivano, le casse di integrazioni non sono state istitute fino alla Seconda Guerra Mondiale, come pure il Social Security la Pensione.
Mi e' stato raccontato una persona viveva con un'altra famiglia, quando arrivava l'Inverno non c'era lavoro fino alla Primavera, invece di restare a pagare l'affitto se ne tornava al paese suo (non so se era Rionero).
Ce ne sono tantissime di brutte sofferenze degli emigrati. Appunto, avete visto il film di Antonio Meucci? L'inventore del telefono, mori di disperazione e poverta'. Ma sono contento dire che alla fine del film e' uscito scritto che intorno all'anno 2000, il Congresso degli Stati Uniti ha votato riconoscendo che Antonio Meucci e' l'inventore del telefono!
Carlo Fioritto come emigrante fu un uomo intelligente, astuto. In pochissimi anni si era stabilito molto bene. Ma non ebbe la cooperazione della moglie raggiungendolo a Detroit Michigan per coronare il suo sogno americano. Fu costretto tornare a Rionero.
Ciao Mario, non sei stato retorico e sono davvero contento che tu abbia fatto un primo commento.
Come ho sempre detto, più teste s'incontrano e meglio è per tutti sia a livello di confronto costruttivo per il bene collettivo che per crescita personale.
A prescindere dalla vecchia/nuova amministrazione, io sono uno di quelli che nel dialogo ci crede profondamente ed è per questo che ti invito a partecipare attivamente come hai fatto ora anche con articoli futuri.
Per fare ciò di cui parli è necessario lavorare seriamente. Problemi e critiche arriveranno sempre e comunque, ma se si ha ben a mente il bene comune, allora tutto passa in secondo piano.
HO letto con attenzione e devo dire che sia FERDINANDO, ADELIO, VINCEVZO e ALFONSO tutti volete bene a questo paesello, che con i sui pregi e difetti ci rende orgogliosi di essere di RIONERO SANNITICO.
Ma secondo me il problema non e il monumento o altro,ma la mentalità dei cittadini di Rionero, il modo di pensare e di agire individualmente e non nel collettivo.(SPERO IN VOI GIOVANI)
L'invidia, la gelosia ecc.e ora di metterla in un sacco e legarla ben stretta.
Di sbagli nel passato ne abbiamo commessi tanti,(CATTIVA O INCAPACE AMMINISTRAZIONE)non sooooooooo, ma adesso è momento di riflettere insieme e cercare di ripartire e costruire qualcosa di utile e non distruggere!!!!!!!!!
Con la nuova amministrazione sembra davvero tutto piu trasparente, quindi insieme cerchiamo di collaborare a fare una volta per tutti gli interessi comunitari.(NON CRITICARE, MA DIALOGARE, PORTARE NUOVE IDEE E SCEGLIRE INSIEME E RENDERLE OPERATIVE)
Sono convinto che con la buona volontà,rispetto e onestà verso il prossimo, tutto si puo risolvere.
Se non c'é unione,e inutile non si arriva lontano.
Secondo il mio modo di vedere questo è il problema...(superiore ai due milioni di euro di debito)
Cerchiamo di individuare problemi di prima necessità e poi si puo anche discutere del monumento agli emigranti.
Saro stato retorico ma.......
Un saluto a tutti
io mi chiederei, salvo qualche eccezione, quanto all'emigrante importi ancora di Rionero..
Forse bisognerebbe chiarire un paio di cose:
1. l'oggetto della discussione è principalmente l'emigrante o Don Antonio?
2. l'emigrante merita il rispetto di cui Joe parla?
3. gli emigranti sono cittadini rioneresi?
Sembrano domande stupide, ma non lo sono se si ha l'intenzione di informare al meglio la cittadinanza.
SE l'emigrante è al centro della discussione, allora bisogna chiarire quanto importi ancora alla popolazione un simile rapporto.
SE invece l'attenzione cade sul secondo, sappiamo benissimo che il discorso cambia perchè i sentimenti sono contrastanti.
SE gli emigranti hanno pari diritti rispetto ad un cittadino residente, allora bisogna metterli anche nella condizione di poter esprimere il proprio voto
Detto questo, io propongo a Joe di fare, anche tramite questo sito, una raccolta di firme principalmente dedicato ai nostri cittadini stranieri per avere una stima indicativa sul numero di richieste.
no sindaco, non ci conosci
noi prendiamo sempre spunti per confrontarci sulle varie tematiche.
rimane solo il fatto che io non credo che questa sia una priorità, parere personale ma sempre un parere è.
se si vota per me sta benissimo lì. sennò addo lo mettiamo? in mezzo alla ss 17??
Ragazzi state uscendo fuori tema! Potremmo stare ore a parlare del fenomeno dell'emigrazione ma non è questo che ci chiedono dagli USA.
Joe pensava "che la Nuova Ammininistrazione risovesse il problema del Monumento"... Beh io credo che l'Amministrazione Comunale di un paese democratico non possa decidere di punto in bianco di spostare il Monumento all'emigrante!
La voce di un possibile referendum popolare (da me proposto tempo fa) è giunta anche oltre oceano e credo che sia la soluzione migliore se è vero (ma io non ne vedo tanti) che in molti si lamentano dell'attuale dimora dell'omaggio a Don Antonio...
Anche io Vins 😀
il monumento a don antonio avrebbero dovuto farlo LORO, gli emigranti, dato che quasi tutti quelli che sono all'estero dal dopoguerra, se si sono sistemati, lo devono a lui.
gli emigranti non partivano senza sicurezze, non diciamoci baggianate.
so che è molto romantico pensare ai pionieri magari con i velieri tra le tempeste, ma chiunque metteva piede in america lo faceva solo con un regolare contratto di lavoro.
un gommone albanese gli americani l'avrebbero fatto rigirare davanti la statua della libertà, lo sai.
mio nonno, padre di mamma, è stato 31 anni in Svizzera, io l'ho visto solo a natale e pasqua, chi meglio di me può dirti cosa significi avere un parente all'estero.
ma ti garantisco che non è tutto oro quel che luccica. chi è partito ha fatto tanti sacrifici, vero, ma non ci credo che non abbia avuto anche pregi.
ti spieghi allora perchè il 90% se non il 99, non è più tornato nemmeno dopo la penzione, magari avendo ancora i propri cari qui?
anzi no, l'hanno fatto.. gli argentini dopo il fallimento della nazione, e se continua così,vedi quanti whattzammergan ci ritroviamo in giro per rionero.
razzista,poi non so fino a che punto. L'america è stata fondata da razze diverse, non è che devo spiegartelo ovvio, tu sei maestro in queste ricerche: irlandesi olandesi, francesi e italiani.. semmai abbiamo portato la mafia lì, gli italiani erano quelli che ammazzavano, quindi riconosciamoci pure le colpe che ne abbiamo tante.
i purosangue americani non esistono, se non con la pellerossa e le penne sulla testa.
se poi mi parli del razzismo di povetà, girati rionero e guarda quanti ragazzi di buona famiglia ti valutano e guardano con tristezza se non puoi permetterti la giacca da 600 euro.
ti voglio bene ade.
Ciao Vins,
potrei concordare con te su alcuni punti (stile il fossilizzarsi su determinate situazioni), ma su altri non posso non rispondere 😉
Se è vero, così come dici, che molti emigranti hanno preferito la via “più semplice” (almeno è questo ciò che emerso dalla tua critica), non prendi in esame alcuni punti “sottilissimi”, per usare un eufemismo:
1.Gli emigranti lasciavano tutto e tutti, casa, parenti, amici, lavoro, tradizioni, costumi, lingua, per proiettarsi in una realtà incerta a dir poco “razzista” (e non mi vergogno a dirlo) nella quale venivano trattati diecimila volte peggio dei nostri extracomunitari
2.Salutavano per anni mogli e figli con la speranza di poterli rivedere un giorno con qualcosa in mano di più concreto
3.Nella maggior parte dei casi, grazie al loro sacrificio (perchè di questo si tratta) la famiglia riusciva a vivere degnamente, potendo garantire anche un'istruzione ai propri figli e nipoti
Per quale motivo l'avrebbero dovuto fare? Manie di grandezza? Voglia di allontanarsi? Semplicemente perché, facendosi due conti, avevano capito che “come capi famiglia” avrebbero potuto garantire una maggiore stabilità economica e prospettive di vita migliori alla propria stirpe, nella speranza che nessun altro si dovesse trovare nella sua stessa condizione di dover prendere una simile decisione... suppongo siano state queste le motivazioni del mio bisnonno (Carluccio).
Dopo questo “sfogo” prettamente personale, torniamo al post.
I debiti, certo, sono un problema, ma è inconcepibile il sol pensare di fossilizzarsi affinché la situazione si risolva da sola, anche questi tipi di problemi rientrano nell'ambito di un'amministrazione comunale che deve continuare a fare ciò per cui è stata votata.
Poi vorrei farti riflettere su un concetto: nessuno ha menzionato Don Antonio.
Seppure il monumento si riferisca all'emigrante e a Don Antonio Fioritto che aveva tenuto vivo il legame tra due realtà ben distinte, ma unite da un'unica voce: le proprie origini, se rileggi la lettera si capisce bene che il punto cruciale del discorso è un'America Rionerese che si sente tradita, abbandonata, esclusa, proprio perchè è venuta meno una figura importante per loro, il Parroco paesano, che con sforzi e dedizione aveva costruito un ponte tra i due mondi (qui forse un bel mea culpa da parte di tutti, associazione Don Antonio Fioritto in primis).
Per il resto, nulla da dire. Si può essere più o meno d'accordo sul concetto di spostare o meno il monumento per questioni di spazio, praticità, come diceva Anna anche il sol pensare di creare un complesso attorno ad una simile situazione con parchi, ripristino del vecchio “asilo”, mostre, pittori, poeti, etc etc etc sono tutti concetti meravigliosi, ma il punto cruciale è un altro: cosa vogliamo fare?
Il monumento resta lì perchè, in fin dei conti, non è un problema tra sterpaglie, edificio chiuso, abbandono più totale, o vogliamo renderlo parte attiva di un “progetto di vita” che ridoni ad un mero simbolo la giusta importanza che merita?
Sulla tua ultima frase non puoi che trovarmi più che d'accordo... Don Antonio ci avrebbe preso a calci nel sedere se solo gli avessimo accennato ad un monumento in suo onore...
Ho letto attentamente quanto scritto da uno dei nostri emigranti più attivi e con il cuore rivolto sempre a Rionero, ma mi trovo in disaccordo sullo spostare un monumento nato in uno dei posti più panoramici di Rionero. Anche se defilato a me verrebbe voglia di recuperarlo e farci un area a verde come penso era destinata, piuttosto che abbandonarla a se stessa e toglierci pure l'unica cosa che oggi da un significato al posto. sono daccordo con Vincenzo quando parla di una sorta di quiescenza e fossilizzazione a Rionero, come se i grandi vi erano solo nel passato e che oggi nessuno può credere in qualcosa di diverso. Le tradizione e i "personaggi" sono fatti per ricordare gli insegnamenti positivi, ma devono soprattutto stimolare la mente a fare sempre meglio e a creare cose nuove. Guardate il Giappone dove la tecnologia e l'evoluzione è ai massimi livelli rimanendo comunque fedele alle tradizioni e comportamenti di secoli fa.
potrò sembrare non allineato ma esprimo il mio parere.
mi resta giusto pensare ad un monumento per don Antonio, uomo di grande importanza e valore, a cui tutti pensiamo quando pensiamo a rionero.
per l'emigrante il discorso un pò mi fa riflettere.
cito le parole della donna più intelligente che, fino ad ora abbia mai conosciuto, mia madre.
"i monumenti dovrebbero farli a chi ha avuto il coraggio di restare a patire la fame per amore della propria terra".
nessuno toglie ai "pionieri" il loro valore, ma se permettete, io non vedo gloria in chi, nel primo dopoguerra si avviava verso prospettive di vita sicuramente più sicure di quelli che, un pò per paura un pò per amore, non hanno lasciato Rionero e l'Italia, patendo fame, freddo e campando come meglio si poteva.
Premesso che, durante i vecchi periodi di feste in cui facevo la questua mi sono sentito dire, da emigranti tornati in patria per l'estate, come fossero arrivati nel profondo west, stupendosi anche dell'esistenza del bagno nelle nostre case (sì. r cacatur dietro la trinità l'abbiamo abbandonato da un pò): E' MORTO DON ANTONIO, ADESSO BASTA FESTE
ora dico a loro,sapienti obesi d'oltremare con l'accento maldestramente rionerese: scusate se non abbiamo avuto il coraggio di tagliarci le vene dopo la dipartita del caro don.
Premesso che so che gli emigranti non sono tutti così, che chi come Joe continua ad essere con il cuore vicino a noi ( pur avendomi detto che non tornerà più a rionero perchè a lui non piace bere e giocare a carte, quindi non sa cosa venire a fare.. beh, magari, facciamo anche qualcos'altro..:-)
mi viene da dire:
1 con due milioni e mezzo di debiti da sanare, pensare ora a dove piantare un monumento è l'ultimo dei problemi
2 lo vede pure un cieco che il monumento è troppo grande per essere posizionato in piazza vicino gli altri, quindi spostarlo da lì significherebbe metterlo in qualche vicolo
3 perchè non valorizzare quell'area, magari spostando lì tutti i monumenti e fare una specie di parcos storico, almeno privo di giostre vecchie e sterpaglia
4 ma possibile che in questo dannatissimo paese siamo da 50 anni fermi sulle stesse cose? Don Antonio vivo prima, morto poi, le solite 3 canzoni, le foto del campanile, le civette, le condra le patate..
non fraintendetemi, io sono il primo a portare avanti queste manifestazioni, ma mi sovvengono alla mente le parole del mio stimatissimo ( e fino ad ora unico sindaco valido che abbia mai visto in vita mia) Peppino: le tradizioni sono la morte dell'evoluzione.
c'ha ragione, cavolo.
c'ha dannatamente ragione.
evolviamoci.. pensiamo a trovare un luogo, restaurarlo ( NON L'ASILO) magari il vecchio mulino, creiamo un centro espositivo, invitiamo pittori, fotografi, scultori.. creiamo mostre, convegni, inventiamo noi cose nuvoe, nuovi sport, nuove sagre, nuove feste!
un pò di cultura diversa dal riciclare sempre lo stesso uammacil e lo stesso cutturo, esiste e credo che il paese sia pronto
a cerro fanno il pienone con una festa del pane che è il degrado culturale fatto persona: regalano bruschette alla gente.. eppure di cretini che vanno è pieno!
abbiamo qualcosa in meno noi??? che cavolo.. abbiamo 2 forni!
scusate l'ironia ma spero di essere stato chiaro.
e lasciamo quel povero don antonio dov'è, che non fa male a nessuno.
se fosse stato vivo, quanti calci nel sedere e scappelloti che c'avrebbe dato nel vederci così apatici.
Concordo con Adelio...davvero un frase che fa riflettere...ed una frase a mio avviso che potrebbe essere il motto per tante situazioni.
Rigurado il monumento...non so...non mi viene in mente un posto dove possa esser spostato...cioè dovrebbero essere valutati diversi aspetti e tener conto di tante teste...
Ma perchè spostare un monumento...quando si può rivalutare quell'area anche attraverso esso? ad esempio creando un bel GIARDINO PUBBLICO.
Ps. Adelio non scrivo mai, ma seguo sempre con interesse questo sito che trovo un modo valido per il confronto e l'informazione.
Grazie mille Joe, il passo "Meritano il vanto e l’onore. E l’onore è di chi lo fa e non di chi lo riceve!" mi ha fatto riflettere davvero tanto.