PD: scenario politico
Il PD nazionale come tutti sanno ha come logo la bandiera italiana, un simbolo forte ideato tra l’altro da un grafico molisano 25enne. Questo simbolo oltre a sollecitare l’amor patrio ha un significato preciso nel ricordare che il partito nasce da tre componenti precise:
a) il rosso della componente socialdemocratica derivante dal disciolto PCI, poi PDS, poi Ds.
b) il verde della componente ecologista;
c) il bianco derivante dalla corrente della sinistra DC.
La vittoria de Bersani, della corrente dalemiana, proveniente dalle fila dei Ds ha avuto come effetto immediato la fuoriuscita di Francy Rutelli noto “saltatore sui carri” e trasformista impareggiabile. La sensazione immediata è stata quella di un Bersani intenzionato a spostare a sinistra l’asse del PD, ma senza troppa convinzione.
Il PD non approva l’immobilismo governativo nella gestione della crisi, non approva la politica dei tagli alla spesa sociale, non approva il rilancio del nucleare in italia, insomma vuole dare la spallata a berlusconi però teme di farsi vedere in piazza con la sinistra antagonista e con Di Pietro.
Una bella partita a scacchi per il “giovane Bersani” non c’è che dire! Il PD ha subito un calo pauroso di consensi e di credibilità nelle ultime elezioni europee ed amministrative, come rimediare a tutto questo, come rilanciare il progetto del partito che vuole stare dalla parte di tutti, degli operai, dei precari, degli immigrati, dei disoccupati in genere da una parte e degli imprenditori, dei banchieri, della confindustria dall’altra? Il partito che vuole unire gli italiani, la sintesi delle componenti democristiana, ecologista e socialdemocratica racchiuse in un bel tricolore sventolante sui palchi dei comizi.
La mia impressione è che il PD nel prossimo congresso sarà destinato a scomporsi ulteriormente con la fuoriuscita di altre componenti ormai insofferenti alla direzione dell’ex compagno Bersani. A meno che Pierluigi armato di martello (non più di falce) inizierà a dare un colpetto al cerchio (Franceschini ex balena bianca) e un colpetto alla botte (corrente DS). In ogni caso sarà un tirare a campare fino alla prossima sonora mazzata delle prossime elezioni. Bene farebbe Bersani a provocare anche la fuoriuscita di Franceschini e spostare senza indugi l’asse del PD verso sinistra nella direzione di Sinistra e Libertà, Rifondazione e Comunisti Italiani. Bene farebbe a cercare immediatamente l’alleanza programmatica con Di Pietro. Una mossa di questo genere sulla scacchiera politica sarebbe compreso immediatamente dai numerosi elettori di sinistra e riporterebbe nei primi tempi i consensi elettorali intorno al 30%. Del resto l’errore di Berlinguer nel 1976 quando il PCI terrorizzava la balena bianca fu quello di abboccare al tranello di Moro, facendosi coinvolgere nel governo e sedendo allo stesso tavolo della lobby bancaria e confindustriale. Il PCI da allora perse consensi perché tradì i lavoratori e le loro aspettative. Tutti quelli che si definiscono di sinistra dovrebbero avere ben chiaro questo passaggio cruciale. In italia le aspettative dei lavoratori sono state tradite dai DS prima, dall’Ulivo poi e dal PD oggi.
Dal pacchetto Treu alla legge Biagi è stato smantellato il diritto dei lavoratori ad un contratto a tempo indeterminato. Oggi la normalità è il contratto a tempo determinato, il part-time, le sostituzioni maternità, la flessibilità che si legge disoccupazione. Ti dicono che non ti assumono perché non hai esperienza, ripassi qualche anno dopo con l’esperienza e ti dicono che ormai sei vecchio e che l’azienda non ha convenienza (sgravi fiscali) nell’assumerti perché magari sei over 32. Allora qui c’è bisogno di una sinistra che faccia la sinistra e non di un centro-sinistra che non fa né il centro né la sinistra. Presto, Casini Rutelli e credo anche Franceschini e qualche desaparecido del PDL daranno vita ad un Grande Centro con un potenziale intorno al 40%, la casa delle libertà dovrebbe vedere la fuoriuscità della componente AN insofferente delle pagliacciate quotidiane del vecchio premier. A livello regionale anche il “giovane Leva” dovrà fornire presto delle indicazioni precise sulla strategia da seguire. Mi risulta che al momento non c’è alcun dialogo con la sinistra antagonista mentre continuano i flirt con la componente centrista. Cosa succederà? Difficile dirlo, il molise è stato da sempre un laboratorio politico per esperimenti di avanzata tecnologia politica.
Siccome tutti gli scenari sono possibili nella nostra regione, diventa arduo avanzare una qualsivoglia previsione allo stato attuale delle cose.
La prova che in Italia non c'è un'opposizione, non c'è un'alternativa credibile.
Ecco come i senatori del PD hanno votato insieme a qulli del PDL
sul rifinaziamento della GUERRA in Afganistan.
Da notare anche l'astensione dell'IDV che politicamente equivale ad un "laissez-faire" a favore del governo. Questa votazione è stata fatta passare in sordina anche grazie all'appoggio dei media. Del resto non conviene a nessuno far notare cotanta convergenza.
http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/votazioni/294_17.htm
Beh, Tonino ne ha persi ben 23... era già nell'aria da diversi giorni, mica male...
E' tempo di accordi e di alleanze suppongo.
Novembre andiamo è tempo di migrare!
Come prevedibile, anche se con due mesi di ritardo, lungo le carreteras tortuose della politica molisana, è iniziato lo spostamento degli “armenti” dal un pascolo all’altro.
Già dopo le primarie il pastore Petraroia aveva accusato il giovane mandriano Leva di ricorrere a tecniche “mercantili” per soffiargli il posto di Capopastore.
Oggi apprendiamo che nel gregge molisano di Di Pietro c’è stata la fuoriuscita di alcuni pastori insoddisfatti per l’accoglienza che Tonino avrebbe riservato ad un gruppetto di pastorelli erranti appena scappati dal gregge di Leva.
È iniziato l’autunno, cadono le foglie dagli alberi insieme alle speranze di un’alternativa credibile da parte dei due principali partiti di opposizione al governo Iorio.
In effetti, messa così non suona male...
La verità è che uno strumento, quale può essere la carta d'identità piuttosto che la patente, CF o tessera sanitaria, non sono direttamente collegati a un qualcosa di "fisico", quale può essere l'impronta digitale piuttosto che la mappatura della retina oculare.
Il discorso che fanno Ronin ed Anna mette alla luce come l'efficienza e la tracciabilità siano direttamente proporzionali alla forma di controllo.
Oggi un assassino non lascia la propria carta d'identità sul luogo del delitto, con un'impronta (a meno che non sia già schedato) di fatto lo farebbe.
Vorrei ricordare che esistono anche software di riconoscimento facciale, non "vivono" solo nei telefilm di fantascienza.
Il futuro sarà quello, che poi oggi lo si ostacoli o lo si rimandi, non implica che non verrà mai.
Nel tempo della "globalizzazione", dei "confini aperti", sarà necessaria anche una polizia comune, stile FBI (in ambito europeo suppongo la stiano già ideando) e questo comporterà l'interscambio d'informazioni tra le varie anagrafe nazionali, cosa che di fatto già avviene negli States.
Come giustamente fanno notare "gli uomini di sinitra", diventerà serio l'aspetto del controllo: chi controllerà chi ci controlla? Sarà un potere immenso, quasi disumano, ma ragionando nel piccolo abbiamo già diversi esempi.
La voce "intercettazione telefonica" vi dice niente? Ricordo che ancora oggi si discute su "chi, come, quando e perchè" debba avviare tale forma di controllo.
La navigazione su Internet... la tracciabilità delle transizioni economiche, i prelievi al bancomat, il pagamente tramite carta di credito, il tracciamento dei cellulari...
Ragazzi, non vorrei essere sembrare pessimista, ma già siamo in quel futuro di cui state parlando.
Ciò che scrivo su internet rimane, le conversazioni telefoniche vengono tutte registrate per diversi anni, il caso "terrorismo" ha allargato notevolmente le forme di controllo (forse in modo troppo invasivo, ma è così).
Le intelligence mondiali già dialogano tra loro scambiandosi diverse informazioni, dov'è la privacy di cui stiamo parlando?
Io, italiano, rientro dalla Svizzera senza Carta di Identità e vengo trattenuto dalla polizia frontaliera italiana perchè mi sono dimenticato un documento di riconoscimento valido.
Rimango in stato di fermo in centrale per tutta la notte fino a quando non riescono a controllare la veridicità delle mie informazioni l'indomani tramite questura (fatto realmente accaduto ad un mio amico comasco).
Il punto è che, come dice Vins, oggi i controlli già esistono, è a mio avviso inammissibile che si lascino a piede libero persone che, con un semplice foglio di via, non abbandonano l'Italia e restano sul nostro territorio senza alcun tipo di riconoscimento.
Vogliamo fare le cose graduali? Perfetto... diamogli una pseudo carta d'identità temporanea, ma se chi viene espulso "di norma" è chi commette reato e al suo rientro da clandestino segnala un nome e un cognome diverso, siamo già stati fregati.
I latitanti esistono anche in Italia, figuriamoci, basti pensare alle varie criminalità organizzate, di certo anche loro posseggono documenti fasulli etc etc e sappiamo tutti benissimo come sia difficile scovarli e processarli, ma perchè avvallarlo?
Non dico che le impronte digitali siano il rimedio, ma qualche tipo di soluzione andrebbe pur trovata, i soli centri di accoglienza non bastano a garantire che possano vivere a pari condizioni degli italiani.
E si badi bene al termine "pari"... se di pari condizioni si parla, allora dobbiamo inserirvi dentro anche la validità dell'identità, altrimenti il piatto della bilancia andrebbe a sfavore degli stessi cittadini regolarmente identificabili.
ronin, hai una carta d'identità?
quando ti fermano.. ti chidono la carta d'identità? c'è anche lì un qualche sadico, gerarchico controllo delle menti o delle società? hai mai visto che sulla carta d'identità c'è lo spazio per l'imporonta?
ora... tra il:
-trovare il documento che non sempre tutti si portano dietro
-chiamare le autorità via radio per avere informazioni sui tuoi dati
-fare una ricerca al terminale per sapere se sei pulito o meno (cosa che si fa oggi, quando ti fermano)
e il semplice: mettere un dito su un lettore e saltare i passaggi precedenti... la differenza, a livello di progresso è notevole.
è anacronistico il pensare il contrario. è come se rimpiangessimo la tessera sanitaria di carta o le monete d'oro al posto della carta di credito.
per favore..
il risultato di guevara si è visto a Cuba.. regimi fantoccio? Mai detto che chi c'era prima sia stato più competente di ora, ma come può dire di essere paladino della libertà una persona che lotta (uccidendo.. ndr) per mettere al potere un dittatore? che poi ci sia l'uguaglianza nel morire tutti di fame sono d'accordo, ma vai dai gerarchi cubani, con la loro cocaina di prima scelta e le loro baby prostitute.. altro che silvio, chiedi a loro se "tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali di altri" (anna sai.. qualcosa l'ho letta anch'io).
sarà un eroe ma la matematica è semplice: regime=abolizione delle libertà. cuba=regime cuba=abolizione delle libertà.
Altro punto da chiarire è quello della schedatura di tutti gli italiani, prospettiva inquietante che preferisco farti spiegare ancora da De Andrè.
“se avete preso per buone le "verità" della televisione anche se allora vi siete assolti siete lo stesso coinvolti. E se credete ora che tutto sia come prima perché avete votato ancora la sicurezza, la disciplina convinti di allontanare la paura di cambiare verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora più forte per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti”
La paura dell’immigrato del diverso, della contaminazione razziale, riporta alla mente le odiose “leggi razziali” approvate nel 1938 dal regime fascista con l’indifferenza e a tratti il silenzio complice della Chiesa Cattolica. In italia sui registri di stato civile dell’epoca veniva annotato la dicitura “ebreo” per riconoscere gli appartenenti a questa comunità definita inferiore dalle aberranti leggi razziali.
Un attualissimo De Andrè ci mette in guardia dalle “verità” della TV che alimenta le nostre paure per chi è diverso da noi e ci induce a votare ORDINE e SICUREZZA (valori di destra) convinti di poter così allontanare la paura dell’inarrestabile cambiamento ormai alle porte.
In sintesi la società globalizzata và verso l’integrazione e l’inclusione e non verso la discriminazione razziale.
Posso essere d’accordo sulla strategia degli aiuti ai paesi del terzo mondo per portare progresso e autosufficienza, ma non credo che il Nord opulento possa permettersi di creare altri competitori sul mercato globale né possa permettersi di rinunciare allo sfruttamento predatorio delle risorse naturali di cui questi paesi sono ricchi ma non hanno (perchè non glielo permettono) la tecnologia per trarne vantaggi diretti. Ecco in questo Che Guevara non può essere accostato a Himler. E’ pazzesco con quanta facilità tratti questi argomenti! Ernesto lottava per l’emancipazione dei paesi poveri sottoposti a regimi fantoccio spesso installati ad arte dagli Yankees per gli interessi delle loro multinazionali.
Himler era un criminale che propagandava concetti aberranti sulla razza.
Da sfatare anche il mito degli italiani “brava gente”, gli USA nonostante i controlli stile gestapo sui nostri connazionali non hanno certo potuto impedire il radicarsi di un fenomeno tutto made in italy come la MAFIA. Non è sempre vero quindi che “noi” italiani quando emigriamo lo facciamo per “lavorare onestamente”.
Tornando alle schedature è pazzesco pensare che oggi ci prendono le impronte, domani ci installano un microchip nel cervello e dopodomani finiamo tutti all’interno di Matrix privi di ogni barlume di umanità!
ragazzi, qui mi sa che devo andare a studiare mooolto di più 😉
ah scusa ronin, ho saltato il capitolo foibe.
nel concordare sul fatto che un paese sotto attacco abbia il diritto di difendersi, non condivido assolutamente la tua analisi.
l'eccidio in istria e dalmazia è avvenuto ben oltre la fine delle ostilità. Donne e bambini, anziani e persone che nulla avevano condiviso con il fascismo se non il fatto di essere italiani furono trucidate nei modi peggiori.
l'essere stati oppressi ( ma fino a che punto? ricordi per caso gli Ustasha? i serbi, che davvero sono la causa principale delle sciagure del 900 a mio modesto parere, furono l'unico popolo a crearsi un servizio di killer al servizio dei nazisti, approfittando della guerra per le loro pulizie etniche.. tanto che i nazisti stessi RIMPROVERARONO queste falangi armate di essere troppo crudeli nelle stragi perpetrate!)
dicevo, l'essere stati oppressi giustifica un popolo nel diventare oppressore? No, certo che no.
E mette solo i brividi pensarlo.
i soldati di tito si difendevano giocando a palla con feti strappati dai ventri delle madri?
Si difendevano violentando bambine davanti ai genitori e mutilando le persone?
NO, e non ci sono obiezioni.
I crimini di guerra sono crimini di guerra, non esistono se e ma.
infatti il mio discorso sul nazista buono non voleva certo difendere la categoria, ma era un semplice esempio di come la realtà non sia sempre bianca o nera, le eccezioni ci sono anche dove non sembrerebbero esserci.
per quanto riguarda l'uscita dalla nato.. sai meglio di me che anche con il PCI al governo, i patti scaturiti dopo l'armistizio ci avrebbero impedito (cosa attuale ancora oggi) di rinnegare nato e altre associazioni che, in un modo o nelll'altro, ci hanno risolto l'occupazione nazista.
Così ora, dopo 60 anni, se l'america ci dice di ampliare le basi, dobbiamo stare zitti e dire di sì.
paradossalmente l'unico ad opporsi a questa egemonia fu bettino craxi.
quando si doveva bombardare la jugoslava, il centro sinistra fece partire i nostri aerei migliori, ricordi? perchè ce l'avevano ordinato, e sono ordini a cui dobbiamo ancora sottostare.
Fatto scomodo, certo. Ma non dimentichiamoci che se non fossero arrivati gli americani, dubito che la seppur valorosa opera partigiana, avrebbe potuto sconfigere la germania nazista.
per l'indulto.. sono perfettamente d'accordo con te, anche perchè, di destra o di sinistra, ognuno aveva sicuramente un amico da tirar fuori dal gabbio. Certo è che la proposta mastelliana è stata ideata e approvata sotto governo di centro sinistra, e gli unici ad opporsi furono AN e IDV se non ricordo male.
per i cantautori, non concordo invece. La musica, nella stragrande maggioranza dei casi, è moda. Sai quanti ragazzini che a 15 anni si professano comunisti (non avendo idea di quanto sia amaro e sporco di sangue questo termine) ascoltano guccini, de gregori jovanotti o caparezza più per moda che per comprensione delle tematiche trattate nelle canzoni?
Amplifichiamo questo concetto, la moda, negli anni 60-70, dove veniva fatto il vero lavaggio del cervello un pò a tutti. Ecco come tanti soldi, tante campagne promozionali, sicuramente hanno aiutato determinati cantautori senza grosse virtù a ritagliarsi un posto nella storia della musica, posto che (permettetemi ma un pochinino me ne intendo) sicuramente non meritavano.
Ogni estremismo si ritaglia i propri modelli, ma spesso questi modelli non appartengono all'estremismo.
I nazisti definivano Nietzche (se si scrive così) il loro fondatore ideologico. Il buon vecchio Nietzche invece odiava i nazisti, tanto da definire la sorella, sposata con un gerarca, "una stupida vacca antisemita".
nel 68 poi il lavaggio era così forte che Tra brigate rosse e neofascisti, i ragazzi potevano tranquillamente scegliere dove finire, se nella padella o nella brace.
e ti parla una persona di destra, ben lungi dal definirsi nazista o fascista, semplicemente perchè conscio dell'accezione terribile dei due termini.
e oggi è naturale girare con una maglia con su la foto del Che.
sarebbe come girare con la faccia di Himler, solo che non tutti hanno nè la cultura nè il buonsenso di ammetterlo.
fortuna che certe rivoluzioni sono più stilistiche che ideologiche.
Ronin,
l'analisi è giusta, per l'amor di Dio, ma per la frase "se ci fossero stati i comunisti al potere nel 68, i ragazzi sarebbero stati tutti della DC", mica puoi dargli torto.
Per fortuna, l'Italia ha vissuto una sola dittatura, ti potresti immaginare dopo il regime fascista anche quello comunista? La dittatura è dittatura, i campi di sterminio, che si chiamino gulag, purghe o campi di concentramento, hanno sempre il solito risultato... la morte... io penso che si riferisse a questo, al fatto che in Italia non si è vissuto il regime russo. Se fosse stato così, la storia sarebbe sicuramente diversa.
Per il fatto dei nazisti, ne fai una questione di definizione, ma lo erano a tutti gli effetti... dubito che all'epoca si facessero chiamare in un altro modo (e non solo per timore). Poi il termine "nazista" viene giustamente associato a tutto ciò che è successo, prettamente in termini negativi (e ripeto sull'ovvietà della faccenda), ma inizialmente non era mica nato sotto quell'ottica, così come il fascismo...
Sul discorso del PD hai ragione, anche io ci vedo moooolto poco di sinstra, ma vedremo ora con Bersani, secondo me la direzione sarà parecchio più estrema rispetto alla guida di Veltroni (mi spiace, Fransceschini non lo prendo in considerazione, non per qualcosa in particolare, ma per il fatto che non ce lo vedevo nei panni di leader).
Anna, poi, come ha giustamente detto lei, è "nata da poco", come me non ha potuto vedere/vivere il PCI, ma dai libri di storia e di cronaca, la differenza è palese agli occhi di tutti (io aggiungerei per fortuna, anche se i "vecchi" politici mi mancano un bel pò...)
Rispondo a Vincenzo su Rabe, le foibe e il ’68.
Confesso che non conoscevo questa la storia del “nazista buono” come lo hanno definito.
Però contesto l’accostamento buono al termine Nazista.
Per me tutti i veri nazisti sono dei mostri criminali.
I valori di Rabe sarebbero dovuti essere quelli della supremazia della razza ariana, Rabe in quanto nazista coerente non avrebbe dovuto dare riparo ai rossi definiti come inferiori insieme agli zingari, ebrei ect. Se fosse stato coerente con il pensiero nazista avrebbe aiutato i giapponesi a sterminare i rossi cinesi. Nel momento in cui difende i rossi per me cessa di essere nazista e diventa un oppositore del regime. Non mi spiego la cosa in altro modo, altrimenti siamo al cospetto di un pazzo schizoide che falsa tutto il ragionamento.
Un altro esempio è quello di Claus von Stauffenberg e Werner von Haefter che tentarono di uccidere Hitler. Anche questi uomini non possono più essere definiti nazisti nel momento in cui cercano di eliminarne il capo. Evidentemente hanno già maturato un pensiero diverso, rispetto ai principi aberranti del nazismo che nessun revisionismo potrà mai cancellare.
Sulle foibe non entro troppo nel merito perché non voglio né minimizzare questo triste capitolo della storia né però voglio dimenticare alcune delle cause scatenanti.
Mi chiedo e ti chiedo: “ma chi erano gli aggressori e chi gli aggrediti”?
Già nel 1920 un delirante Mussolini si esprimeva così: “Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone…. I confini dell'Italia devono essere il Brenenro, il Nevoso e le Dinariche io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani”(Pola 24 settembre 1920).
Se qualcuno viene a casa tua e ti stermina la famiglia e ti caccia dalla tua terra perché pensa che tu sia un subumano e quindi pensa che lui ha diritto ad espandersi a tuo danno, tu che fai porgi l’altra guancia? Io resisto, mi difendo, lo inseguo e lo massacro!
Anche l’equazione del ‘68 con il PCI al potere e i giovani tutti a votare DC non stà ne in cielo né in terra. I giovani all’epoca contestavano tra l’altro la guerra del Vietnam. Dimmi un po’ il PCI era per caso a favore di questa guerra di aggressione? La DC organizzava sit-in in piazza per protestare contro gli Yankees? Ci fosse stato il PCI al governo, per coerenza il minimo che potesse fare è far uscire l’Italia dalla Nato rompendo l’alleanza atlantica. La DC è sempre stata cattolica e conservatrice per definizione, il PCI voleva cambiare la società in senso socialista.
Con chi dovevano stare i giovani del ’68 con i preti conservatori? Per onestà intellettuale non posso nascondere che il PCI è stato oggetto di contestazione nei successivi anni ’70, ma solo perché stava collaborando con la Dc (compromesso storico) perdendo il proprio ruolo di sinistra antagonista.
Ma nel momento in cui Berlinguer afferma che è finita la spinta propulsiva della rivoluzione d’ottobre prendendo così definitivamente le distanze da Mosca, il partito comincia a mutare forma, si allontana dalla visione del socialismo reale e si spinge verso le rive del socialismo democratico che è un’altra cosa come dimostreranno poi i fatti storici successivi alla “svolta della Bolognina”.
Attualmente siamo al cospetto di un PD (ed è questo il tema al quale vi voglio riportare) che di sinistra non ha più niente e che però agli occhi di tanti iscritti appare ancora rosso.
Anna si professa “decisamente di sinistra”, ma sostiene convinta un partito che a mio avviso non lo è più. Non sono poi d’accordo su Guccini, se un cantante è grande emerge a prescindere da Mosca o New York. Su De Andrè sono d’accordo sul fatto che fosse anarchico e non credo votasse PCI.
Convergenza piena invece sulle qualità umane di Peppino che spero possa tornare sulla scena politica rionerese.
Dimenticavo, dici: “i condannati dovrebbero stare in galera, poi a che serve se gli amici di sinistra aprono le carceri e rimettono a piede libero la feccia della feccia” .
Come fai a sostenere questa tesi? Ma negli ultimi 15 anni il centrodestra non ha mai governato?
Vabbè forniamo qualche link altrimenti mi si incazza Anna (a ragione).
Vediamo chi ha votato per l’indulto del 2006.
http://www.antoniodipietro.com/2006/07/chi_ha_votato_a_favore_dellind.html
mi sembra che ci sia stato una vasta convergenza trasversale in materia, non trovi?
io invece condivido perfettamente la tua analisi.
Vins, condivido parte della tua analisi... riprendo alcuni punti:
- Ognuno combatte finchè non migliora i propri interessi
Di chi parliamo? E' un discorso locale, nazionale o generale?
Perchè se è locale, ci sono diverse persone (come te, Cinzia ed altri)... da "giovani" vi siete presentati sperando di cambiare qualcosa, ma non mi sembra che vi abbia portato qualche tipo di privilegio.
Se ti riferisci al nazionale, credo ci siano ancora molte persone che continuano a crederci, poi però devono fare i conti con accordi, correnti interne... tutto ciò rallenta, già il fatto stesso che si vive in un parlamento, a meno che non s'intenda fare cadere ogni giorno il governo, credo sia "necessario" scendere a patti per trovare un incontro (non su temi cruciali, ovviamente).
In generale, può darsi che tu abbia ragione, sebbene forse i telegiornali riportino per dovere di cronaca sempre un qualcosa di eclatante... tanto per fare un esempio, denunciano ovviamente gli assenteisti, ne fanno i nomi, ma non riportano mai tutti quelli che invece ci vanno in parlamento per il semplice fatto che non farebbe notizia.
Se lo 0,0000001% (numero tirato a caso..) dei preti è pedofilo, viene associata la figura ecclesiale al reato, poco importa se in realtà c'è ancora il 99,9999999% che professa onestamente.
Riguardo al nazismo, hai preso un esempio scomodo, ma hai perfettamente ragione.
Durante i regimi dittatoriali, i dissidenti venivano semplicemente fatti fuori, a meno che non riuscivano a ribaltare la situazione.
Ricordo fascisti, militari, che si unirono ai partigiani, ma purtroppo dare e promuovere una notizia del genere è scomodo... ricordo partigiani che diedero il via a purghe personali, ma naturalmente non si può diffamare una categoria.
Se partiamo dal presupposto che siamo tutti delle "persone", in queste circostanze poco importa lo schieramento, il colore della pelle o quale tessera politica si abbia nel taschino, se si è nel giusto lo si è a prescindere dal tutto, per questo continuo a ribadire che l'Italia l'hanno liberata gli "italiani"...
Per quanto riguarda i condannati, sarei il primo a votare un referendum, ma siccome la nostra classe politica è composta essenzialmente da chi ha diversi condannati in ogni partito, non lo si farà mai... l'unica soluzione sarebbe quella di occupare roma (senza bandiere) e obbligarli a promuovere la legge...
perfettamente d'accordo, ma non ho mai detto nè che sia facile fare il politico nè altro.
i condannati dovrebbero stare in galera, poi a che serve se gli amici di sinistra aprono le carceri e rimettono a piede libero la feccia della feccia? e ti stupisci che stiano in parlamento..
se non sono spie del kgb dichiarate (vedi Cossutta che andava in parlamento con la valigia piena di microfoni per le registrazioni)
sono mafiosi (vedi andreotti, totò cuffaro, dell'utri e company)
se non sono implicati in scandali con multinazionali (vedi dalema, Consorte e Fassino con la coopCstruttori)
la politica rispecchia il popolo. Indubbio.
La cosa preoccupante è appunto questa.. se questi sono i politici.. com'è il popolo? lo specchio non mente mai.
Ognuno combatte per migliorare i propri interessi... può darsi, ma le batteglie vinte sono quelle di gruppo e quindi non si tratta più di egoismo ma di bene comune! Sotto le bandiere si nasconde l'ideale (o meglio l'idea!!!) di un mondo migliore dove c'è posto per la giustizia sociale! IO non ignorerei così secoli e secoli d ideali, di filosofia... di pensieri che spesso sono diventati realtà! L'importante è continuare a credere... e cmq non pensare che la poltrona del politico sia tanto comoda! Prova a chiedere a chi amministra rionero se la notte dorme sogni tanto tranquilli! Fare il politico è un pò una vocazione (ovviamente non per tutti è così... Berlusconi ad esempio è entrato in politica per evitarsi anni e anni di galera), si accetta di rinunciare a parte della propria vita per occuparsi di quella degli altri e questo, se ovviamente si fa politica seriamente, comporta immense responsabilità! Ovviamente un ladro che è abituato ad avere la coscienza sporca se ne fotte se la gente sta male, per questo non dovremmo avere condannati a governarci!!!
John Rabe, tanto per dirne uno.. era un fanatico nazista che riuscì a salvare migliaia di cinesi dal massacro di Nanchino, ad opera dei giapponesi. Un piccolo esempio.. ma tanto per dire che odio parlare senza avere solide basi per argomentare quel che dico.
Già... a questo proposito mi è sembrato molto bello il tuo pensiero della forza che i giovani senza esperienza hanno perchè ancora incontaminati! È esattamente quello che penso anch'io!
sì anche nazisti buoni, fidati.
a dire il vero, io mi rifaccio molto al mio amato De Andrè, che non ho ancora capito perchè i comunisti dicono fosse di sinistra.
Era anarchico, che è un pò diverso..
Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d'obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni.
e lo ripete due volte.
Non è una visione pessimistica, al contrario, direi realistica. Chiunque parte per cercare di combattere il sistema.. non si rende conto che nel sistema c'è finito.
E per quanto concerne il discorso di prima, hai perfettamente espresso con termini specialistici, quello che intendevo io.. non c'è nessun'etico amore per le libertà altrui, per le uguaglianze e tutte le altre storielle. Ognuno combatte finchè non migliora i propri interessi. Dietro una bandiera verde, azzura o una grottesca falce e martello (ragazzi.. ma è ancora legale esporre simboli dittatoriali?)
I sogni e le idee stanno dove stanno.
La realtà è che la politica è nata e nasce perchè ognuno possa trovarsi la sedia più comoda.
Ad ora, l'unica eccezione a questa regola che ho visto in tutta la mia vita si chiama Peppino, e non lo dico certo per l'amicizia che ho con lui e ade.
Ma è pur sempre l'eccezione che conferma la regola.
Spero di sbagliarmi, vedremo che succederà.
Sono sempre ben contento di ricevere sorprese in positivo.
Anna, concordo con te... non si può far altro che sperare e "lottare" affinchè le situazioni che non ci piacciono possano cambiare. Il furbo, il delinquente, c'è e ci sarà sempre, ma se venisse estromesso dall'interno, sarebbe già una grande cosa.
Hai ragione che il marcio c'è a destra e a sinistra... ma nazisti buoni... boh! Cmq mi dispiace constatare come sia ormai diffusa questa pessima immagine del politico che strumentalizza il suo ruolo per i propri interessi! Tra tangentopoli e i media che non fanno altro che parlare di scandali inerenti alla vita personale dei politici, la fiducia degli italiani nei confronti di questi è scesa ai minimi storici... e come dargli torto! Ma dobbiamo ripensare un'idea nuova e pulita del fare politica, i giovani politici lungi dal farsi corrompere dal sistema (e come biasimarli se tanto la gente già gli etichetta in negativo?), hanno la possibilità di cambiare! Lo so che si tratta di una parola inflazionata, ma io ci credo! Prima o poi arriverà in politica qualcuno che penserà davvere al bene comune... occorre avere un pò di pazienza!!!
Per quanto riguarda il tuo discorso di come sia facile fare ideologia stando ai gradini più bassi della società, ti rispondo da sociologa. Il cambiamento sociale e il passaggio di una classe da uno status inferiore ad uno privilegiato è un processo inevitabile all'interno della società (e per fortuna!!!) e la molla di questo processo sono proprio le ideologie che lentamente iniziano a circolare tra i membri di una classe subordinata. Ci sono addirittura dei sociologi che in nome del cambiamento sociale, ove questo non può avvenire per vie leggittime, giustificano il ricorso alla guerriglia e al terrorismo... tutta rienta nel normale evolversi del sistema sociale per loro(anche se è poco condivisibile).
Per cui è scontato, dal punto di vista del mutamento sociale, che ad un certo punto si crei una sorta di coscienza della prorpia inferiorità all'interno di una classe subordinata, e (aggiungerei io) è più che leggittimo che un lavoratore che da un giorno all'altro si trova "a spasso" con una famiglia a carico, urli il prorpio disagio... ne dovrebbe conseguire un aiuto da parte dello Stato... ma questa è un'altra storia.
prima votavano sinistra gli operai: persone che a 12 anni avevano già abbondantemente lasciato la scuola per lavorare, quindi ben distanti dalla cultura di sinistra.
Poi iniziarono a votare per i comunisti gli studenti, che più che avere ideali dovevano opporsi a qualcosa.
ci fossero stati i comunisti al potere nel 68, i ragazzi sarebbero stati tutti della DC.
I grandi intellettuali di sinistra, lo erano un pò a modo loro. Tutti sanno, per esempio, che tanti cantautori schierati come Guccini, non avrebbero fatto un disco che uno senza i rubli di mamma mosca, così come tanti altri scrittori dalla barba incolta.
non venitemi a parlare di ignoranza quando è dal secondo dopoguerra che l'ignoranza è sempre stata la virtù di chi governa. spiegatemi perchè nei libri di storia prima del 94 non si parlava di foibe, spiegatemi perchè nessuno parla delle stragi partigiane post guerra e nelle vendette di piazza da far impallidire le ss.
del resto, io ho sempre avuto un pò il naso storto pensando agli ideali. Gli operai si opponevano al padrone.. avrei voluto vedere se uno di loro si fosse trovato al posto del padrone, cosa avrebbe mai fatto di socialmente utile.
è facile fare lotte di classe quando sei sull'ultimo scalino.
è facile dire che da una parte stanno i buoni e dall'altra i cattivi. ma non è mai così.
c'erano papi buoni e papi stronzi, comunisti buoni e comunisti stronzi, fascisti buoni e fascisti stronzi, perfino nazisti buoni e nazisti stronzi.
oggi nella politica non c'è più divisione. Ci si butta solo chi vuole tirarci su qualcosa, per lui o per i suoi cari.
E non diciamoci cazzate.. che i politici li conosciamo tutti. Sopratutto dalle nostre parti, dovremmo avere la memoria fresca.
Si in effetti non era proprio quello che volevo dire... anche perchè chi sono io per giudicare chi è colto e chi è ignorante? Non mi permetterei mai di fare una simile discriminazione!
Probabilmente ho frainteso, ma mi sembrava di aver capito che "oggi a votare a sinistra sono rimasti solo gli intellettuali", quindi da deformazione personale avevo sottointeso che "coloro che non sono intellettuali" votavano da altra parte, come dire: i colti votano a sinistra, gli ignoranti a destra... era questa la cosa che mi ha fatto un pò rabbrividire 😀
Però ora che mi hai spiegato a cosa ti riferivi, è stato chiarito il tutto 😉
Onestamente non riesco a capire cosa ho detto che ti ha turbato tanto! Per prima cosa chiarisco che il mio era un discorso molto generico sulla classica divisione destra/sinistra e non stavo parlando del Pd (che è un partito troppo givane per avere già dati statistici relativi a più elezioni e che quindi permettono di capire l'andamento dell'elettorato). Poi mi stavo solo riferendo all'analisi di alcune statistiche che mi è capitato di avere sotto mano un paio di settimane fa a lezione, ribadisco che non parlavo del pd per cui non si hanno ancora dati a sufficiente!
Cmq non ho capito questa cosa del "pertito del popolo" e del "partito che guida il popolo" visto che io parlavo dell'elettorato e non dei dirigenti (e sottolineo che in ogni caso sono convinta che il Pd è un partito del popolo vista proprio la sua volontà di sommare in sè diverse correnti), credo che hai frainteso pesantemente quello che ho scritto!
Attendo tue notizie 😛
Non voglio innescare una polemica, ma non ti sembra un pò presuntuosa la tua affermazione? Siamo tornati al "partito che guida il popolo" e non al "partito del popolo"?
Senza considerare il fatto che il tasso medio d'istruzione d'oggi non è minimamente paragonabile a quella di 20-30 anni fa... e ancora... sei sicura che è con queste parole che intendi far crescere il PD?
Se fossi in te... ci penserei un pò prima di dire certe cose...
La lega è cresciuta perchè si tratta, o almeno così era nel momento in cui è nata, di un partito con una fortissima presenza sul territorio e che ha saputo interperetare bene le esigenze delle persone che quel territorio lo abitano! I partiti più grandi spesso dimenticano l'importanza del contatto con la gente!
Cmq Adelio il fatto che sia il proletariato che gli intellettuali fotassere a sinistra non stupisce affatto! Si sa che storicamente le persone di sinistra erano per lo più operai e intellettuali, che fossero del nord o del sud... oggi a votare a sinistra sono rimasti solo gli intellettuali, e non lo dico tanto per dire, sono le statistiche che parlano! L'elettorato di sinistra ha in media un livello più alto di istruzione rispetto a quello di destra e si informa di più su internet e quotidiani che attraverso la tv.
Dopo il degrado degli ultimi anni, io spero vivamente che si torni ad una politica fatta di ideali, che poi rispecchino più o meno una determinata classe sociale, poco importa.
Se è vero, infatti, che questa era la tendenza di diversi anni fa, è altrettanto vero che le suddette classi non erano schierate in modo omogeneo sul territorio nazionale... la torino proletaria votava sinistra, così come gli intellettuali napoletani... è sempre stato un discorso particolare.
E' un dato di fatto, invece, che la sinistra abbia perso negli anni quei voti storici che, soprattutto al nord, sono sfociati nella lega.
A mio avviso, ciò è dovuto ad un progressivo allontanamento della classe dirigente da quelli che sono i maggiori problemi percepiti da quel popolo che doveva essere rappresentato dai partiti di sinistra.
Se poi ci aggiungiamo il fatto che il ceto medio si è "abbassato" e il ceto basso si è "innalzato", in realtà oggi abbiamo una maggioranza fatta da borghesi impoveriti e una minoranza di ricchi sfondati.
In quest'ottica è normale che si sia giunti ad una spaccatura parlamentare così costituita.
Io mi auguro che il PD possa crescere, sebbene non mi rappresenti politicamente, ma spero altrettanto che diventi ancora più forte ed essenziale un movimento di centro che faccia da bilancia tra i massimalismi che altrimenti non troverebbero alcun tipo di impedimento, siano essi centro-destra o di centro-sinistra, sebbene reputo che il termine "centro" sia poco adatto a tali schieramenti.
Caro Ronin, mi trovi in parte d'accordo con te, ma solo in parte! È vero la sinistra, più nello specifico il Pd, dovrebbe tornare a fare la sinistra, ma soprattutto dovrebbe imparare a prendere decisioni chiare e quindi a fare un'opposizione che sia reale e tangibile e non solo un mucchio di chiacchiere inutili (hai ragione a criticare la scelta del Pd di non scendere in piazza con Di Pietro e la sinistra)!
Però (non ho idea di quanti anni hai) credo che il tuo discorso sia un pò datato e antiquato! Quella di cui parli tu è una politica che non esiste ormai da un ventennio, una politica che io personalmente non ho mai avuto la fortuna di vivere! Parli della politica delle grandi ideologie, quella in cui c'era posto per i partiti classisiti, quella in cui potevi identificare il tuo elettorato a partire dallo status economico e lavorativo. Credo che oggi le cose siano un pò più complicate, siamo di fronte ad un elettorato sempre più diversificato al suo interno dove non è più così scontato il rapporto voto->status sociale di appartenenza, e di fronte ad un elettorato del genere non solo non ha senso fare il discorso che fai tu riguardo il tradire gli ideali dei lavoratori (stando alle statistiche gli operai votano Pdl!!!), ma purtroppo o per fortuna vince chi riesce a riassumere in sè
il maggior numero di correnti (fa un pò schifo come cosa lo so!).
Io non vedo come tanto malsana l'idea di creare un partito di centro visto che l'Italia ha una cultura pluralista dove i cattolici hanno sempre raccolto grandi consens. Non vedo come malsana neanche l'idea del Pd di voler unire tre correnti diverse (ambientalista, radicale e di centro), l'importante è che poi all'interno del partito ognuno metta da parte il proprio personalissimo giudizio per il bene di tutti (evitare quindi i capricci che di recente abbiamo visto fare alla Binetti, che se avessimo avuto in quella occasione un segretario meno spaventato ad esporsi, magari adesso la B. era fuori dal Pd)! Quello che ha sempre fregato la sinistra è stata la sua frammentarietà, per cui vogliamo farlo o no sto cavolo di partito unico???